Avanza il progetto dell’euro digitale. Dopo 24 mesi di indagine, la Banca centrale europea ha dato il via libera alla seconda fase, quella “preparatoria”, che nel giro di qualche anno dovrebbe portare all’effettivo lancio di questo mezzo di pagamento elettronico che non sostituisce il contante ma punta a fare concorrenza alle criptovalute.
In partenza il prossimo primo novembre, il periodo servirà a “mettere a punto il manuale di norme per l’euro digitale e la selezione dei fornitori che potrebbero sviluppare la piattaforma e le infrastrutture necessarie”, spiega in una nota il Consiglio dei governatori della Bce. Durante questa fase inoltre verranno inoltre condotti test e sperimentazioni. “Dobbiamo preparare la nostra moneta per il futuro”, ha dichiarato Christine Lagarde, presidente dell’Eurotower.
“Alla luce della crescente preferenza dei cittadini per i pagamenti digitali, dovremmo tenerci pronti a emettere un euro digitale insieme al contante“, ha spiegato d’altra parte Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce e presidente della task force dedicata. “Un euro digitale accrescerebbe l’efficienza dei pagamenti europei e contribuirebbe all’autonomia strategica dell’Europa“.
Cos’è e come funziona l’euro digitale
Si tratta di una valuta digitale emessa dalla Banca centrale europea e accessibile a tutti i cittadini. Un mezzo di pagamento elettronico al dettaglio. In quanto forma di moneta pubblica, sarà disponibile gratuitamente a tutti nell’area euro, per qualsiasi transazione digitale. “Potrebbe essere utilizzato per i pagamenti da persona a persona, presso i punti vendita, nel commercio elettronico e nelle operazioni con le amministrazioni pubbliche”, spiegano dalla Bce.
Non avrà bisogno di una connessione a Internet e dunque consentirà pagamenti anche in modalità offline. I consumatori, le imprese e gli enti pubblici sarebbero dunque in grado di effettuare e ricevere pagamenti anche in aree remote con rete inaffidabile e infrastrutture inadeguate.
La valuta digitale sarà utilizzabile in tutta l’area dell’euro, in qualsiasi momento, e i pagamenti verranno inviati e ricevuti istantaneamente 24 ore su 24, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno.
“Nessuno strumento di pagamento digitale offre tutte queste caratteristiche. Un euro digitale colmerebbe questa lacuna”, osserva la Banca centrale europea.
Verrà distribuito a cittadini e imprese da banche, prestatori di servizi o da enti pubblici designati dagli Stati membri, in cambio di depositi o contante in euro. I servizi di base per gli utenti finali come l’apertura e la chiusura di un conto in euro digitale, la consultazione dei saldi, il finanziamento e lo scorporo del conto in euro digitale e l’effettuazione di bonifici e pagamenti saranno forniti gratuitamente.
Analogamente agli attuali servizi di pagamento, gli utenti non dovranno sostenere commissioni quando effettuano acquisti in euro digitale, sia a livello nazionale che transfrontaliero. L’euro digitale potrà essere collegato a un conto bancario.

Il nodo della privacy
Francoforte rassicura sul fatto che l’euro digitale “offrirà un livello di privacy paragonabile a quello del contante per i pagamenti offline”, perché non è previsto un accesso ai dati personali né sarà possibile collegare le informazioni sulle transazioni a chi le esegue.
Allo stesso tempo la Bce sottolinea come non si tratti di “un’altra criptovaluta”, che è “rischiosa e instabile perché non sono garantite o gestite da un’istituzione centrale”. Al contrario, l’euro digitale sarà garantito dalla Banca centrale europea. E proprio come banconote e monete, mantiene sempre il suo valore nominale.
La proposta di regolamento sull’euro digitale ha ricevuto anche il placet del Comitato europeo per la protezione dei dati e del Garante europeo della protezione dei dati.
Più scelta per i consumatori
L’euro digitale integrerebbe le soluzioni di pagamento digitali private esistenti. Dunque offrirebbe più scelta per i consumatori. Favorirà l’inclusione digitale e finanziaria, contribuendo in tal modo ad abbattere il digital divide perché consentirà anche a chi non possiede un conto bancario o dispositivi digitali di accedere ai servizi utilizzando una carta fornita da un organismo pubblico, come un ufficio postale. Dunque chiunque potrà, a titolo gratuito, effettuare o ricevere pagamenti digitali e accedere alle funzionalità di base, come la conversione del contante in euro digitale e viceversa, utilizzando gli sportelli automatici.
Quando arriverà l’euro digitale
Una volta completato l’iter legislativo dell’Unione europea, con l’adozione della proposta da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue, la Bce prenderà la decisione finale sull’emissione dell’euro digitale. Ci vorranno ancora diversi anni. Si stima non arriverà prima del 2028.
Le ragioni dietro la scelta della Bce
L’Eurotower mira a favorire la concorrenza nel mondo dei pagamenti elettronici, dominato da compagnie statunitensi, da Visa a Mastercard, e società tecnologiche, come Paypal, e anticipare i progetti di moneta digitale di Pechino o Meta.
C’è poi la volontà di arginare la diffusione di monete digitali private, come Apple Cash, e le criptovalute, che minacciano la stabilità del sistema finanziario.