Matteo Messina Denaro, confermato l’ergastolo

La richiesta d’ergastolo era stata avanzata dal Pg Patti. La sentenza arriva nel 31esimo anniversario della strage di via D'Amelio

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Newsby Lavinia Nocelli 19 Luglio 2023

Nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992 e costata la vita a Paolo Borsellino e alla sua scorta, la Corte d’Assise D’Appello di Caltanissetta, presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, ha emesso l’ergastolo per Matteo Messina Denaro, il super boss arrestato lo scorso gennaio alla clinica Maddalena di Palermo. Accusato di esse tra i mandanti delle stragi del ’92, la sentenza è arrivata dopo circa sei ore di camera di consiglio.

La richiesta d’ergastolo era stata avanzata dal procuratore generale Antonino Patti: quest’ultimo aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado, emessa il 21 ottobre 2020. Qui l’ex superlatitante era ancora in fuga. 

Una sentenza speciale

La sentenza d’ergastolo arriva, appunto, in un anniversario che purtroppo ha trascinato con sé qualche polemica. A margine delle commemorazioni che si sono tenute a Palermo, ad intervenire è stato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha risposto alle contestazioni che gli sono state mosse: “Chi fa queste polemiche non aiuta le istituzioni. Noi siamo convinti che la battaglia contro la mafia si possa vincere. Lo Stato ha inferto in questi mesi colpi importantissimi contro la criminalità organizzata, e io sono stata colpita dal fatto che si mettesse in discussione anche questo”.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
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Non mi pare che ci sia stata nessuna forma di allentamento” del governo “in tema di lotta alla criminalità organizzata. Anzi, se qualcuno vuol venire a contestare, sono i mafiosi. Ma io non sono mai scappata in tutta la mia vita”, ha dichiarato Meloni. Il presidente del Consiglio ha poi chiarito i motivi della sua assenza alla tradizionale fiaccolata: “Io sono venuta a Palermo, ho fatto quello che secondo me è giusto fare da presidente del Consiglio. Stasera c’è un’altra iniziativa a Civitavecchia che riguarda la Guardia Costiera, alla quale avevo annunciato la mia presenza. E quindi io ho cercato di mettere insieme tutto. Di una cosa sola sono certa: sono una persona che si permette sempre di camminare a testa alta. Non sono mai scappata in tutta la mia vita e non lo faccio particolarmente quando di parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando ci sarà da combattere la mafia”.

Chi era presente in aula

Presenti in aula per la sentenza, oltre al procuratore generale Antonino Patti, anche i sostituti procuratori Fabiola Furnari e Gaetano Bono. Inoltre, erano presenti anche il legale d’ufficio del boss, l’avvocato Adriana Vella, e gli avvocati di parte civile. Assente, nuovamente, Messina Denaro.

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