Maurizio Ferrini era la “Signora Coriandoli”: cosa fa ora l’attore
L'artista ha raggiunto la popolarità nelle vesti della signora che non aveva peli sulla lingua con un look caratterizzato da cappellini e trucco appariscente

Il personaggio che ha regalato la popolarità a Maurizio Ferrini è certamente quello della Signorra Coriandoli, che ha interpretato soprattutto negli anni ’90, periodo in cui è arrivato anche alla conduzione di “Striscia la notizia”. Dietro il bancone del tg satirico è rimasto per due anni, prima al fianco di Alba Parietti, poi di Sergio Vastano. Nonostante il successo, non sono mancate le difficoltà per l’attore, che ha conosciuto in prima persona cosa significhi restare a lungo senza lavoro e i problemi economici che questo può comportare.
L’artista ha vissuto una fase di profonda depressione da cui sta provando a rialzarsi grazie al supporto delle persone care.
La Signora Coriandoli: il personaggio cult di Maurizio Ferrini
Maurizio Ferrini è nato a Cesena il 12 aprile 1953 ed è stato uno dei comici più amati degli anni ’90. La popolarità è arrivata grazie anche a una frase che è diventata per lui un vero tormentone, “Non capisco ma mi adeguo”, pronunciata soprattutto da uno dei suoi personaggi più amati da grandi e piccoli, la signora Emma Coriandoli. Il suo look era decisamente inconfondibili: cappellini variopinti, borsetta e trucco appariscente. Al di là del suo personaggio cult, Ferrini ha avuto la possibilità di recitare in diverse pellicole. Tra queste, “Animali metropolitani”, “Compagni di scuola”, “Saremo felici”, “Sognando la California”, “Ma chi l’avrebbe mai detto” e “Don Matteo 8”.
Nonostante il riscontro positivo da parte del pubblico, in breve tempo lui vissuto in prima persona cosa significhi essere dimenticato, complice forse anche qualche proposta rifiutata che non lo convinceva particolarmente.
E’ stato lui stesso a raccontare le difficoltà vissute negli ultimi anni: “Sono rimasto solo perché ho dovuto dare tante risposte negative”. Sono arrivato al punto di fare serate a 300 euro, quasi a chiedere l’elemosina. Ero entrato in depressione, l’unica cosa che continuava a girare era la creatività – ha raccontato -. Tanti colleghi mi hanno mostrato indifferenza. In pochi, invece, mi hanno aiutato. Devo tanto alla religione”.
Recentemente ha avuto la possibilità di raccontare la sua esperienza a “Pomeriggio 5 ” e “Domenica In“.