Mattarella: “Il lavoro non è una merce”

Il presidente della Repubblica ha parlato davanti ai lavoratori dello stabilimento Gias di Mongrassano, in provincia di Cosenza

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Mongrassano, in provincia di Cosenza, prima tappa della sua visita in Calabria per la Festa del lavoro e dei lavoratori 2024. Qui bambini e ragazzi delle scuole, festosi e sventolando bandiere tricolori, e le loro insegnanti hanno atteso il suo arrivo. Mattarella è giunto in elicottero nella cittadina di circa 1500 abitanti, e in corteo ha raggiunto l’area dove sorge lo stabilimento Gias, industria di alimenti surgelati fondata da Antonio Tenuta nel 1970, che confeziona e surgela prodotti agroalimentari per conto di diversi notissimi marchi che popolano gli scaffali dei supermercati italiani e non. Alla Gias l’incontro con i vertici dell’azienda, la titolare Gloria Tenuta, figlia di Antonio il fondatore dell’attività, che era stata nominata cavaliere del lavoro proprio Mattarella nel 2018. “È davvero un piacere festeggiare con voi il primo maggio”, ha detto Mattarella, incontrando i lavoratori dello stabilimento Gias.

“Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce” ha detto il presidente della Repubblica. “Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale – ha aggiunto – perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e qualità”.

Mattarella: “L’occupazione cresce, è una grande soddisfazione”

Mattarella ha poi parlato dei numeri legati al lavoro. “I dati sull’occupazione registrano nel loro insieme una crescita significativa. Il trend positivo riguarda larga parte d’Europa, Italia in testa, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi. È una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro, e anche i contratti a tempo indeterminato. Lo è anche la crescita del lavoro femminile. Naturalmente non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che perdurano, gli esclusi, il fenomeno dei lavori precari e sottopagati, il basso livello retributivo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che induce tanti di loro a recarsi all’estero a migliori condizioni”.

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