Morte Pantani, spunta una nuova verità: “Ci sono state molte anomalie”

Morte Pantani, spunta una nuova verità (Newsby.it)
Newsby Federico Danesi 8 Dicembre 2022

Morte Pantani, spunta una nuova verità: “Ci sono state molte anomalie”. Ventitrè anni dopo la bomba scoppiata al Giro d’Italia si fa chiarezza

Verità e quindi giustizia. Quello che la famiglia di Marco Pantani e i suoi tifosi chiedono dal 14 febbraio 2004, giorno della sua morte. Ma in realtà l’inizio della fine è stato il 5 giugno di cinque anni prima e ora la Commissione Parlamentare Antimafia ha finalmente scoperchiato il vaso.

Morte Pantani verità
Morte Pantani, spunta una nuova verità (Newsby.it)

Quel giorno all’Hotel Touring di Madonna di Campiglio di fatto finì la carriera del Pirata e cominciò la sua battaglia per tornare un uomo normale. Al Giro d’Italia 1999 la classifica parlava chiaro Pantani era primo con 5″38 su Paolo Savoldelli e 6″12 su Ivan Gotti. Solo una formalità quindi chiudere la corsa con il secondo trionfo di fila perché mancavano due tappe.

Invece i controlli effettuati dai medici dell’Uci rivelarono un tasso di ematocrito pari al 52%, cioè due punti percentuali in più del limite massimo. Pantani fu fermato per due settimane, come prevedeva il protocollo, ma di fatto iniziò la sua fine.

Nell’Albo d’Oro c’è il nome di Ivan Gotti, che successivamente è stato bersagliato dai tifosi del Pirata anche senza colpe. Tutti sanno come sarebbe andata a finire, ma soprattutto la Mercatone Uno insieme alla sua famiflia sa bene che quel controllo era sbagliato. Ancora la sera prima c’era stato un test e l’ematocrito di Marco era al 48%.

Ecco perché allora molti parlarono di complotto, per pimo lui: “Sono ripartito dopo grossi incidenti, ma moralmente questa volta credo che abbiamo toccato il fondo. In questo momento vorrei solamente un po’ di rispetto e un saluto ai tifosi. Mi dispiace solo per il ciclismo che ancora una volta esce in un modo…”.

Morte Pantani, spunta una nuova verità: la Commissione Antimafia riscrive i fatti

Oggi dopo molti anni di inchieste da parte della magistratura, arriva una nuova verità. La scrive la Commissione Parlamentare Antimafia e la racconta Nicola Morra che ne è presidente, parlando apertamente di numerose anomali nella vicenda dei controlli a Madonna di Campiglio.

Nella sua relazione, Morra ha spiegato che nell’effettuare i controlli sugli atleti non fu rispettato il Protocollo siglato dall’Unione Ciclistica Internazionale con l’ospedale incaricato di eseguirli. “È stato inoltre accertato – racconta – che il prelievo di sangue sul campione di Cesenatico venne effettuato alle ore 7.46 e non già alle ore 8.50, come invece indicato nel processo che egli dovette subire per ‘frode sportiva’. Questa grossolana difformità, piuttosto singolare escluse la possibilità che in quel processo fosse valutata l’ipotesi della manipolazione mediante ‘deplasmazione’ del campione ematico“.

La deplasmazione permette di modificare i valori del sangue contenuto in una provetta. Se questa è lasciata ferma, in posizione verticale, la parte del sangue che contiene i globuli rossi precipita sul fondo mentre quella meno densa resta sopra.

Un processo che si consuma tra 30 e 60 minuti e se passato quel tempo dalla provetta si preleva anche una piccola parte di plasma, tutti i parametri risultano alterati, con una concentrazione più alta del globuli rossi e quindi di emoglobina.

Pantani fine
Pantani, la fine è cominciata il 5 giugno 1999 (Newsby.it)

Quello che secondo la Commissione Antimafia è successo a Pantani: “Contrariamente a quanto affermato in sede giudiziaria, l’ipotesi della manomissione del campione ematico, oltre che fornire una valida spiegazione scientifica agli esiti degli esami ematologici, risulta compatibile con il dato temporale accertato dall’inchiesta della Commissione:. Colllocando correttamente l’orario del prelievo a Marco Pantani alle ore 7.46, quindi più di un’ora prima rispetto a quanto sino ad oggi ritenuto, risulta possibile un intervento di manipolazione della provetta”.

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Una bomba pronta a scoppiare, ma in fondo bastava ascoltare le informazioni fornite da Renato Vallanzasca. Il bandito della Comasina aveva riferito le voci in carcere di un fortissimo interesse della camorra per far perdere Pantani e quindi incassare i soldi delle scommesse clandestine.

Ma non c’è solo questo, perché secondo i parlamentari altre anomalie si sono verificate nelle indagini svolte sulla morte di Marco il 14 febbraio 2004. “L’Autorità giudiziaria accolse immediatamente l’ipotesi dell’accidentalità del decesso, ricondotto all’autoassunzione di sostanze esogene, escludendo del tutto la possibile riferibilità dello stesso ad un’azione omicidiaria”. In pratica l’edema che porò alla morte fu certamente associato all’assunzione volontaria di cocaina da parte di Pantani.

Marco Pantani morto
Marco Pantani è morto a 34 anni (Newsby.it) 8

Invece alla luce di queste nuove verità, anche l’omicidio può tornare come pista aperta. “La Commissione parlamentare antimafia auspica che venga fatta piena luce sugli avvenimenti che videro protagonista il campione di Cesenatico”. In fondo la famiglia, i tifosi e gli amici lo chiedono da più di 18 anni.

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