Mihajlovic, dopo la morte spuntano testimonianze incredibili: così ha salvato un ex giallorosso

La morte di Sinisa ha scosso tutti - newsby
“Non so quanti altri allenatori avrebbero fatto lo stesso”. Il toccante racconto dell’ex calciatore che ha conosciuto Sinisa
La morte di Sinisa Mihajlovic, alla fine del 2022, ha scosso il mondo dello sport, del calcio, ma non solo. La sua lotta contro la leucemia aveva commosso, coinvolto ed entusiasmato tutti. E tutti pensavano che, alla fine il leone serbo potesse farcela. Così non è stato. A distanza di alcuni mesi spuntano alcune testimonianze clamorose sull’ex calciatore e allenatore.

Calciatore dotato di un sinistro sopraffino. Ancora oggi, Mihajlovic è ricordato come uno dei tiratori di calci di punizione più letali della storia del calcio. Nel corso della sua carriera ha giocato con diverse squadre, soprattutto in Italia: Roma, Lazio, Sampdoria e Inter.
Tutte queste società, ma non solo, lo hanno ricordato con grande affetto. Questo perché, dopo aver smesso di giocare, Mihajlovic ha anche intrapreso la carriera di allenatore, guidando diverse squadre tra cui Milan, Torino e Bologna.
Proprio Bologna è stata la città che più di tutte lo ha amato e supportato, con la sua lotta presso l’ospedale Sant’Orsola. Ed è tuttora commovente il ricordo del funerale, celebrato a Roma, con tante personalità del calcio, tra cui il ct della Nazionale, Roberto Mancini e gli ex compagni di squadra come Attilio Lombardo.
Mihajlovic: il ricordo dell’ex calciatore della Roma
A distanza di mesi dalla scomparsa, dunque, è forte il ricordo di Sinisa. A parlarne, recentemente, è anche l’ex difensore della Roma, Leandro Castan, che ha abbandonato il calcio ad alti livelli dopo aver scoperto un cavernoma cerebrale. Un tumore al cervello, da cui si è miracolosamente salvato, ma che ha, di fatto, chiuso la carriera del difensore centrale brasiliano.

Dopo la prima diagnosi, Castan ha avuto un lungo periodo di inattività. In seguito, la Roma lo ha mandato in prestito in alcune squadre, tra cui il Cagliari e il Torino. E proprio negli anni al Toro, con Mihajlovic allenatore, Castan avrebbe davvero sperato di tornare ai livelli che lo avevano portato fino alle porte della Nazionale brasiliana. Non è stato così, purtroppo, e la carriera di Leandro è via via scivolata verso un anonimato che non meritava, fino al ritiro arrivato nel 2018 al Vasco Da Gama.
In una intervista rilasciata dopo la morte di Sinisa, Castan ha raccontato del bellissimo rapporto che si era creato tra i due. Un legame che andava ben oltre il campo e ben oltre il rapporto calciatore-allenatore. Alla fine di ogni allenamento, il tecnico si fermava con il calciatore e i due si allenavano individualmente, come se Castan dovesse ricominciare a imparare a giocare e a calciare. Castan, infatti, ha problemi a calciare e così Mihajlovic lo porta dai suoi medici. Le prova tutte per farlo tornare ai livelli di un tempo: “Gliene sarò per sempre grato, con me è stato speciale” ha detto Castan nell’intervista. “Mihajlovic era con me sempre, non so quanti altri allenatori avrebbero fatto lo stesso” ha detto infine Castan, scosso per la scomparsa di quello che ormai era un fratello maggiore.