Festa scudetto del Milan: tutti gli episodi controversi di calciatori e tifosi

Gli ultimi tre giorni sono stati di puro godimento per i moltissimi tifosi del Milan in occasione della festa scudetto. Un bagno di folla ha accompagnato i rossoneri dalle ore 19.57 di domenica 22 maggio al Mapei Stadium di Reggio Emilia, dopo il netto 3-0 contro il Sassuolo all’ultima giornata di campionato di calcio, fino al “rompete le righe” dei giocatori a Milanello. Festeggiamenti pazzeschi e meritati hanno caratterizzato soprattutto la serata di lunedì 23 a Milano. Con i due pullman scoperti da Casa Milan a Piazza Duomo.

Eppure, da domenica pomeriggio non tutto è proceduto come sarebbe dovuto. Seppur con l’attenuante di un clima euforico di festa. Detto che la stragrande maggioranza dei tifosi si è comportato in maniera assolutamente civile, di certo non si possono nascondere alcuni episodi gravi (o comunque molto poco esemplari) avvenuti in diversi contesti. Anche tra chi dovrebbe dare maggiormente l’esempio. Ma andiamo con ordine.

Festa scudetto Milan: i pessimi comportamenti di alcuni tifosi scalmanati

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Già nelle primissime ore della festa scudetto del Milan, la pressione dei tifosi del Milan in festa sull’area del palco di Piazza Duomo, presidiata delle forze dell’ordine, è aumentata costantemente. Tanto che un gruppo di esagitati si è prima avvicinato e poi ha iniziato un lancio di bottiglie e oggetti contro gli agenti a protezione della struttura. Un poliziotto, colpito da una bottiglia, è rimasto contuso al petto. Dopo qualche minuto di tensione, la situazione si era poi tranquillizzata.

Nel frattempo, nei giorni successivi, sono circolate alcune immagini in cui alcuni capi ultrà del Milan schiaffeggiano altri tifosi rossoneri sul terreno dello stadio di Reggio Emilia. I video mostrano alcune aggressioni, durante l’invasione di campo a fine gara per i festeggiamenti dello scudetto vinto dal club rossonero. Si tratterebbe di ultras appartenenti ai gruppi organizzati della tifoseria, che per una sorta di “egemonia” avrebbero voluto essere gli unici a scendere in campo osteggiando dunque i tifosi “occasionali”.

Il brutto coro contro Calhanoglu fomentato da Ibrahimovic

Veniamo poi ai calciatori, protagonisti indiscussi della cavalcata trionfale in Serie A. Succede che, in un contesto sicuramente fuori dai classici canoni sportivi (come quello del pullman scoperto) alcuni atteggiamenti siano stati alquanto esagerati. Già a pochissimi metri dalla partenza dalla sede di via Aldo Rossi, alcuni giocatori hanno cominciato a esibire uno striscione offensivo contro l’Inter: “La Coppa Italia mettila nel c…”. Durante il tragitto, Theo Hernandez ha cominciato a intonare al microfono il coro “Interista vaffa…”. Ma, tralasciando la maglia con scritto “Inter mer…” indossata da Sandro Tonali, sicuramente l’episodio più grave è capitato in Duomo.

Qua Zlatan Ibrahimovic, che per età ed esperienza dovrebbe dare l’esempio ai suoi compagni e tifosi, ha caldamente invitato i supporters in piazza a “mandare un messaggio a Hakan Calhanoglu. Tra le righe: dedicategli il solito coro che si sente ormai da un anno a questa parte e che chiama in causa la madre del centrocampista turco, ora in forza all’Inter dopo quattro stagioni al Milan. La folla di rossoneri non aspettava altro e sono iniziate le offese, reiterate. Non appagato, Ibrahimovic ha ribadito ai suoi tifosi: Non vi sento, mandate un messaggio ad Hakan”. Tifosi (legittimamente, dal loro punto di vista) in visibilio contro l’odiato ex. Ma di sicuro i tesserati del Milan avrebbero serenamente potuto evitare questo inutile accanimento contro un loro avversario.

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