I Maneskin sono stati i grandi protagonisti della prima serata di Sanremo che ha fatto registrare un record di ascolti. La rock band è tornata al Festival a 11 mesi dalla vittoria che gli ha aperto le porte del successo. Dopo aver cantato la canzone vincitrice dello scorso anno “Zitti e buoni” i 4 si sono esibiti sulle note di “Coraline” una canzone struggente che racconta una favola senza lieto fine. Protagonista della storia “Coraline”, una bambina che non trova il suo spazio nel mondo, in un percorso speranzoso verso la luce, costellato da momenti bui. L’emozione della canzone è emersa anche nel frontman Damiano che al termine dell’esibizione si è commosso fino alle lacrime.
Anche se il Festival di Sanremo è spesso visto come un momento di fuga dalla quotidianità, il palcoscenico dell’Ariston è stato molte volte una vetrina per raccontare la realtà e la vita vera. Affrontando con coraggio anche tematiche difficili, dalla droga alla malattia mentale fino alle violenze domestiche. Ecco alcune delle canzoni che nel corso del tempo hanno trattato e messo in luce tematiche sociali.
Per Elisa contro la tossicodipendenza
Il brano del 1981 cantato da Alice, nome d’arte di Carla Bissi, scritto in collaborazione con Franco Battiato e Giusto Pio venne per molto tempo considerato un inno della lotta alla tossicodipendenza. Gli autori non hanno mai confermato questa tesi, ma per molti l’Elisa del brano simboleggerebbe l’eroina, una droga che in quel periodo mieteva numerose vittime in Italia.
Marco Masini contro la droga
Rimanendo sempre in tema di tossicodipendenza, anche Marco Masini affrontò l’argomento con il celebre brano del 1991 “Perché lo fai”. Un disperato appello nei confronti di una ragazza tossicodipendente, affinché smetta di fare uso di droghe. Masini si riferisce alla droga etichettandola con il titolo di “veleno”, sottolineando come sia complicato e doloroso uscire da una condizione di dipendenza dalle sostanze stupefacenti.
“La terra dei cachi” di Elio e le storie tese
Si possono affrontare tematiche difficili anche con tono ironico. Ed è quello che hanno fatto nel 1996 Elio e le storie tese che con il brano “La terra dei cachi” raccontano un’Italia che tra le pieghe della sua rinomata bonomia si lascia sfuggire stragi, episodi di malasanità e moltissimo “abusivismo”.
Una rosa per le malattie mentali
Era il 2007 quando Simone Cristicchi si presentava in gara con il brano intitolato “Ti regalerò una rosa”. Il protagonista della canzone è Antonio, ricoverato in una struttura psichiatrica in un tempo in cui questi istituti venivano chiamati “manicomi”. Antonio scrive una lettera in cui racconta la difficile condizione di coloro che soffrono di malattie mentali, prima di dare il suo addio alla vita terrena.
La denuncia della violenza domestica di Ermal Meta
Nel 2017 a Sanremo Ermal Meta diede voce ad una drammatica piaga del nostro tempo: la violenza fra le mura domestiche. A parlare, all’inizio della canzone intitolata “Vietato morire”, è un bambino vittima, insieme alla madre, di maltrattamenti e abusi da parte del padre. Il brano è un grido di speranza. Con il verso “Ricorda di disobbedire perché è vietato morire”, il cantante albanese suggerisce che reagire alle violenze è l’unica via per salvarsi.