Il film di Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, ispirato al massacro del Circeo del 1975, è stato vietato ai minori di 18 anni. Il film aveva già sollevato molte polemiche, legate alla scelta di fare un adattamento cinematografico di un fatto di cronaca nera particolarmente cruento. La decisione della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche ha voluto censurare la pellicola in quanto presenta come “punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice”.
Il regista: “Nessuna ragione valida per la censura”
Il film “La scuola cattolica” era stato presentato per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia e in quell’occasione era stato classificato come vietato ai minori di 14.
La decisione ha scatenato la reazione immediata del regista, Stefano Mordini. “ Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e, se mi sforzo di trovarle, mi inquietano” ha affermato. “Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza. La stessa che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca” ha concluso Mordini.
Film cult vietati ai minori
Sesso, violenza, paura: sono queste alcune delle principali ragioni che hanno portato nel corso degli anni diversi film ad essere censurati e vietati a un pubblico di minori. Pellicole che alla loro uscita hanno scatenato polemiche e boicottaggi, salvo poi entrare di diritto tra i film cult.
Arancia Meccanica
Nonostante l’intento del regista Stanley Kubrick fosse quello di condannare la violenza, e non alimentarla, il film venne subito censurato e vietato ai minori in ogni parte del mondo. Questo sia per le numerose scene di violenza, per il linguaggio usato, sia per alcune scene a sfondo sessuale piuttosto esplicite per l’epoca.
Ultimo tango a Parigi
Forse, il film-scandalo per eccellenza. Una pietra angolare del conflitto tra censura e libertà di espressione. Proiettato in anteprima a New York nell’ottobre del 1972 e distribuito nelle sale italiane nel dicembre dello stesso anno, Ultimo tango a Parigi venne accusato di “esasperato pansessualismo” e censurato ovunque. In Italia il film causò un forte scandalo a causa delle sue scene di sesso. Su tutte la celeberrima “scena del burro”, interpretata dai protagonisti del film Marlon Brando e Maria Schneider.
Salò o le 120 giornate di Sodoma
Uno dei film più scandalosi di Pier Paolo Pasolini che, non a caso, aveva dichiarato: “Se lo lasciano passare, la censura non esiste più”. E difatti l’ultimo film di Pasolini attraversò vicende giudiziarie durissime, con ben 31 casi processuali a suo carico e tagli per un totale di 34 minuti. Nonostante fosse vietato ai minori di 18 anni, il film venne anche sequestrato dalla magistratura dopo appena tre giorni di programmazione in quanto lesivo del comune senso del pudore, e solo nel 1991 gli venne riconosciuta piena dignità artistica.
Nymphomaniac
L’ultimo scandalo cinematografico riguarda l’opera in due parti di Lars Von Trier. Un film che già prima della sua uscita aveva scandalizzato l’opinione pubblica. Complice la locandina dove gli attori venivano immortalati al momento dell’orgasmo. Il film venne preparato in due versioni, una corta e sessualmente meno esplicita, uscita al cinema, e una più lunga e montata direttamente con la supervisione del regista. In ogni caso anche nella versione più “edulcorata” si vedono uomini in nudo integrale, scene di sesso non simulate, rapporti orali ed altro ancora. In Italia, come quasi in tutto il mondo, il film è stato di conseguenza vietato ai minori di 18 anni.