I dieci momenti più trash e assurdi del Festival di Sanremo

Teatro Ariston Festival Sanremo
Immagine | Profilo Facebook ufficiale del Festival di Sanremo
newsby Lorenzo Rotella6 Febbraio 2023

Allieta gli occhi e le orecchie di milioni di italiani dal 1951, fermando il flusso frenetico del Paese per un’intera settimana di febbraio. In quei giorni, infatti, si parla solo di Sanremo. Succederà anche da domani e fino a sabato 11 febbraio: la nazione discuterà delle esibizioni degli artisti in gara o delle canzoni portate sul palco. Ma una folta schiera di spettatori è davanti alla tv per un altro motivo: non perdersi eventuali momenti trash, imbarazzanti, iconici e assurdi che solo il Festival di Sanremo può regalare. In attesa della 73esima edizione, ne esistono già dieci che vale la pena ricordare.

Momenti cult del Festival di Sanremo: il “sesso” di Rino Gaetano

La rassegna cronologica parte da un gigante della musica italiana, che ha saputo regalarci perle come “Ma il cielo è sempre più blu” o “Aida”. Rino Gaetano è salito sul palco dell’Ariston nel 1978 con il brano “Gianna”: frac attillato, tuba nera (regalo di Renato Zero) e scarpe da ginnastica rosse. Cantando regalò al pubblico uno dei momenti più belli della storia del Festival di Sanremo: pronunciò la parola “sesso” contenuta nel testo. Il gesto fu discusso a lungo dalla critica, ma il tabù dettato dal perbenismo era ormai infranto.

Loredana Berté incinta per finta

Correva l’anno 1986 e Loredana Bertè portava sul palco “Re”, brano scritto da Armando Mango e Mango. Sulle doti canore nessuno ebbe da eccepire. Diverso fu per la sua performance: Bertè salì sul palco con un finto pancione in un vestito molto attillato. La critica rimase scossa e il pubblico scioccato. Ma come dichiarò successivamente la cantante, il messaggio era semplice: dimostrare che una donna, quando è incinta, non è malata ma è ancora più forte.

Sanremo 1989: sdoganata la “canzone trash”

In controtendenza con gli artisti in gara nel 1989, Marisa Laurito stupì il pubblico con una canzone chiamata “Il babà è una cosa seria”. Era un’annata di grandi voci, dominate dal duetto Anna Oxa e Fausto Leali con “Ti lascerò” e da “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini. La cabarettista e conduttrice tv entrò a gamba tesa sull’Ariston portando un elogio cantato della cucina napoletana. Fu quindi sdoganata la canzone trash nel senso più intelligente del termine: rompere gli schemi e riportare tutti sulla terra. E lo fece con versi memorabili come: “L’amore viene e va/ma il maccherone resta”.

Il “Festival truccato”: le accuse di Cavallo Pazzo

Cavallo Pazzo non è un nome legato alla storia degli indiani d’America, ma il nickname di Mario Appiani, personaggio noto per azioni e gesti in diretta televisiva. Non si risparmia nemmeno nel 1992, quando prima annuncia di salire sul palco per dire la sua, poi lo fa davvero. Nonostante Pippo Baudo avesse avvisato chi di dovere, Cavallo Pazzo si lancia al centro dell’Ariston. L’intento era gridare: “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali”. La profezia però non si avverò.

Pippo Baudo suicidio Festival Sanremo
Immagine | YouTube Mosé M.

Il tentato suicidio: uno dei momenti più assurdi del Festival di Sanremo

Tutto pronto per la 45esima edizione del 1995, ma un gesto estremo getta ombra sul Festival di Sanremo. Un uomo si siede sul bordo della galleria del teatro e minaccia di buttarsi di sotto. Dice che vuole farla finita, che è disperato: si chiama Giuseppe Pagano, detto Pino. Il conduttore Pippo Baudo lo vede, capisce la situazione e corre sugli spalti.

Gli parla, gli promette che gli sarebbe stato vicino, che non sarebbe stato arrestato, che andrà tutto bene. I due si abbracciano e tra gli applausi Pino rinuncia al suicidio. Che però non voleva commettere. Alcuni anni dopo Pagano infatti confesserà di aver inscenato tutto per cercare lavoro e popolarità. Sulle pagine di Vanity Fair racconterà di essere stato pagato 20 milioni di lire e di aver contattato “persone vicino a Pippo” per orchestrare tutto.

La rivolta dell’orchestra

Uno dei momenti del Festival di Sanremo che più si tende a dimenticare, ma che merita una menzione: la rivolta dell’orchestra dell’Ariston. Accadde nel 2010, quando la cantante Malika Ayane con il brano “Ricomincio da qui” fu eliminata. Il televoto aveva premiato il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici con la canzone “Italia amore mio” e gli strumentisti reagirono sdegnati. Gridarono “vergogna”, fischiarono e lanciarono gli spartiti a terra. Davanti a una sbigottita Antonella Clerici.

La farfallina di Belén Rodriguez

Un altro dei momenti iconici del Festival di Sanremo lo regala Belèn Roodriguez, co-conduttrice della rassegna nel 2012. Quell’anno vince Emma Marrone con “Non è l’inferno”, ma la visibilità la ottiene la showgirl con la “farfallina”. Si tratta di un tatuaggio (appunto una farfalla) tatuata all’altezza dell’inguine. Durante la discesa dalle scale dell’Ariston lo spacco dell’abito lo rende visibile in mondovisione.

La polemica contro Maurizio Crozza

È il 2013 e Maurizio Crozza accompagna il conduttore Fabio Fazio in uno sketch sul palco in cui interpreta Silvio Berlusconi. Dopo la sua entrata in scena e dopo un saluto, il comico è pronto a cominciare l’esibizione. Dal pubblico si levano però cori e fischi: “No politica” e “Vai a casa” tra le grida degli spettatori. I più rumorosi vengono fatti allontanare, mentre Fazio intercede per Crozza: “Non è propaganda, è satira, ascoltiamo cos’ha da dire”. La performance alla fine riesce tra gli applausi. L’incubo di una platea indigesta viene scacciato l’anno dopo, quando Crozza è di nuovo ospite dell’Aristo sempre al fianco di Fazio.

La famiglia dei record

Nel 2015 a condurre il Festival di Sanremo è Carlo Conti. Che per l’occasione sceglie di portare sul palco un grande esempio di famiglia “tradizionale”, numeri a parte: mamma, papà e ben sedici figli. Conti spiega che si tratta “della famiglia più numerosa del mondo”. Il messaggio che vuole lanciare in quell’edizione è che la kermesse ha il potere di riunire le famiglie davanti alla Tv. Sicuramente rientra tra i momenti più strani e assurdi di tutte le edizioni.

Morgan Bugo Festival Sanremo
Immagine | YouTube Rai

Morgan-Bugo: tra i momenti migliori del Festival di Sanremo

Già eletto da molti come il momento più trash e imbarazzante del Festival di Sanremo, il “duello” tra Morgan e Bugo va in scena nel 2020, pochi giorni prima della pandemia. E il lockdown ha forse fatto il suo per amplificare quanto era successo sul palco dell’Ariston, dato che per mesi non si è parlato d’altro. In breve: dopo alcuni dissidi nati nei giorni precedenti, Morgan sale sul palco con Bugo portando il brano “Sincero” e ne modifica la parte iniziale. L’incipit della canzone è ormai storia, così come il triste finale: Bugo esce di scena al momento del ritornello. I due cantanti alla fine vengono squalificati, ma il testo rifatto e i meme su “Dov’è Bugo” diventano dei tormentoni.

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