Greta Thunberg non è la prima giovane donna a battersi contro il cambiamento climatico. Prima di lei, un’altra donna e attivista, nonché scienziata, ha tentato di denunciare gli effetti dell’inquinamento sul clima. Stiamo parlando di Eunice Newton Foote, che, a metà del XIX secolo, in piena rivoluzione industriale, previde il surriscaldamento globale tramite una serie di esperimenti scientifici. Il suo contributo fondamentale finì per cadere nel dimenticatoio e la sua voce rimase inascoltata. A distanza di 160 anni, la “profezia” di questa straordinaria scienziata si è avverata, costringendo i leader mondiali a una disperata corsa per fermare il surriscaldamento.
Eunice Newton Foote, scienziata e femminista
Nata a Goshen, nel Connecticut, nel 1818, cresce a Bloomfield, a New York, con sei sorelle e cinque fratelli. Sua madre era Thirza Newton e suo padre era Isaac Newton Jr., agricoltore e imprenditore. Dopo aver frequentato il Troy Female Seminary, frequenta un college di scienze, dove Eunice Newton Foote impara i fondamenti di chimica e biologia. Influenzata dai libri di testo di Almira Hart Lincoln Phelps, tra le prime donne scienziate, esperta di botanica e terza donna membro dell’AAAS, si avvicina definitivamente alla scienza. Più tardi il marito Elisha, giudice e scienziato, sostiene la moglie nel suo talento per la scienza, da femminista ante tempore. Sia Elisha che Eunice, infatti, sono tra i firmatari di un documento storico, la “Declaration of Sentiments” della Seneca Falls Convention del 1848, la prima conferenza per i diritti delle donne mai organizzata.
Che cosa ha scoperto Eunice Newton Foote
Eunice Newton Foote è stata la prima scienziata a intuire che l’anidride carbonica avrebbe contribuito al surriscaldamento del pianeta. Dopo una serie di esperimenti condotti in un laboratorio casalingo, la scienziata decide di mettere nero su bianco le sue ipotesi, nel famoso articolo “Circostanze che influenzano il calore dei raggi del sole“. Sebbene le donne fossero autorizzate a presentare documenti all’American Association for the Advancement of Science, è il professor Joseph Henry dello Smithsonian Institution a presentare la ricerca al suo posto nel 1856.
Una storia dimenticata fino ai giorni nostri
All’indomani della conferenza, alcune riviste scientifiche danno spazio allo studio di Eunice Newton Foote, ma la ricerca passa inosservata e presto viene dimenticata. La paternità della scoperta del legame tra gas serra e riscaldamento globale è attribuita, pochi anni dopo, allo scienziato irlandese John Tyndall. Egli aveva condotto esperimenti più precisi e accurati di Eunice, che invece poteva contare solo su un laboratorio casalingo. A distanza di oltre un secolo, diversi scienziati si stanno impegnando affinché si riconosca il prezioso contributo di Eunice Newton Foote alla scienza del clima. Leggendo la sua storia, viene da chiedersi come sarebbe stato il mondo di oggi, se la sua voce fosse stata ascoltata.