Gli ambientalisti del movimento Ultima Generazione hanno gettato polveri di carbone vegetale all’interno della Fontana di Trevi urlando: “Il nostro Paese sta morendo” e mostrando la scritta: “Non paghiamo il fossile”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha detto: “Basta con le assurde aggressioni ai monumenti“, “nonostante non sia stato provocato nessun danno permanente, il ripristino sarà costoso e complesso. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti“. La polizia ha identificato alcuni dei giovani coinvolti nell’intervento.
Chi sono i nuovi attivisti
Ultima Generazione si definisce: “una campagna italiana di disobbedienza civile non violenta che dal 2021 unisce semplici cittadini, preoccupati per il proprio futuro e per quello di chi verrà dopo”. Il movimento è formato da persone che chiedono la tutela l’ambiente e la sua conservazione, facendo sentire la loro voce nelle piazze, nei musei e nei luoghi che rappresentano un’istituzione, spesso attraverso azioni che fanno discutere. “Non accetteremo di scendere docilmente all’inferno per il quale si sta lastricando la strada. Siamo l’Ultima Generazione che può cambiare le sorti di questa nazione”, scrivono gli attivisti nel loro sito. Sono tanti gli episodi che hanno visti coinvolti gli ambientalisti in interventi di “protesta” che hanno saputo lasciare il segno nel vero senso della parola. Monumenti imbrattati, vernice lavabile contro le opere d’arte e blocchi stradali, azioni che vogliono rappresentare un grido di aiuto verso le istituzioni, a cui chiedono azioni tempestive ed efficaci.
Le azioni più forti degli ambientalisti sono iniziate circa un anno fa, quando durante l’estate avevano preso di mira la Primavera di Botticelli agli Uffizi di Firenze chiedendo al governo di interrompere “tutti i sussidi pubblici ai combustibili fossili“. Il 4 novembre, avevano lanciato una zuppa di verdura contro Il seminatore di Van Gogh, il 2 gennaio imbrattato con litri di vernice lavabile la facciata della sede del Parlamento a Palazzo Madama. Il movimento è presente anche in altri Paesi con il nome di Last Generation o Leztze Generation, e segue, come gli altri gruppi, iniziative come Just Stop Oil e Extinction Rebellion.

Perché i musei?
Gli attivisti protestano spesso all’interno dei musei perché questi rappresentano un luogo inclusivo, di incontro tra diverse culture e società. Le loro azioni coinvolgono proprio uno dei mezzi più utilizzati per comunicare, ovvero l’arte. Nasce infatti così l’artivismo, una forma di protesta che unisce arte e attivismo con lo scopo di coinvolgere l’opinione pubblica su questioni sociali e politiche.

Cosa chiedono
Gli attivisti protestano contro l’inesistenza di politiche mondiali in grado di contrastare il collasso climatico. Chiedono maggiori interventi che possano proteggere le future generazioni, che venga cancellato il progetto per le nuove trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di gas naturale e protestano contro la riapertura delle centrali a carbone dismesse.