In Italia nelle ultime settimane sono in crescita i casi di Streptococco in diverse zone del Paese. Le farmacie, infatti, registrano un aumento delle richieste di tamponi: un incremento dovuto anche alla diffusione dei sintomi influenzali, che possono destare sospetti. È saltato agli onori della cronaca il caso di Raffadali, nell’Agrigentino (Sicilia), dove il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole per due giorni dopo il contatto di alcuni ragazzi con altri ragazzi di alcuni paesi vicini, risultati infetti da Streptococco collegato al ceppo A. Secondo Marco Cossolo, presidente di Ferderfarma, eseguire tamponi sui bambini per l’infezione “è anche un’azione di contrasto all’abuso degli antibiotici, e l’opportunità di fare questo test in farmacia è prevista dalla stessa norma che ha dato l’opportunità di fare il tampone anti-Covid. Il prelievo professionale di essudato muco-faringeo, per escludere la presenza dello Streptococco, va nell’ottica di evitare di prendere un antibiotico inutilmente. C’è stato un aumento di questi test ma è un altro pezzo di quello che abbiamo imparato con la pandemia Covid. Il cittadino ha imparato a usare questi strumenti di prevenzione”, ha concluso il presidente.

Cos’è lo Streptococco
“Quello dei tamponi per lo Streptococco è un nuovo servizio, un’opportunità offerta. È possibile farli sia in farmacia che a casa. Secondo noi è opportuno, per evitare falsi negativi o positivi, che sia eseguito in farmacia come è accaduto per i tamponi Covid. Bisogna fare magari un lavoro insieme, anche col ministero, per eventuali protocolli di intesa”, ha aggiunto Cossolo. La maggior parte dei contagi, constati soprattutto nei bambini, è legata allo Streptococco A, un batterio piuttosto comune che generalmente scatena delle infezioni con sintomi leggeri, e che è presente sia nella pelle, che nella gola. L’infezione più conosciuta è la faringite streptococcica, che si manifesta con febbre, tonsille gonfie, dolore quando si deglutisce, mal di gola e linfonodi del collo gonfi: generalmente si presenta tra i due e i cinque giorni dopo il contagio. Tuttavia, lo Streptococco A può portare anche allo sviluppo della scarlattina, l’otite media e l’impetigine. Quando si contrae l’infezione, è fondamentale curarsi il prima possibile nella maniera adeguata: diversamente, alcune infezioni potrebbero causare alcune complicazioni. Tra queste troviamo la fascite necrotizzante, la sindrome da shock tossico o la febbre reumatica.

Le raccomandazioni dell’Humanitas
Nel caso si presentino questo tipo di condizioni, bisogna restare molto vigili. Come spiega l’Humanitas, in questo caso ci troviamo davanti ad un’infezione da Streptococco A invasiva: “È una condizione grave, a volte pericolosa per la vita, in cui i batteri si sono disseminati nel corpo, ad esempio nel sangue, nei muscoli profondi, nel tessuto adiposo o nei polmoni”. Tuttavia, in caso di manifestazione dell’infezione, le cure vanno categoricamente affidate agli antibiotici: “Il principio attivo di elezione sia per le infezioni lievi che per le malattie più gravi da streptococco di gruppo A è la penicillina. In caso di allergia a questo antibiotico è possibile affidarsi all’eritromicina, che può però essere associata a resistenze”, spiega ancora l’Humanitas. Tendenzialmente, il contagio rientra in una o due settimane.