L’essere umano avrebbe una capacità innata di distinguere le quantità numeriche. A indicarlo è un nuovo studio condotto da un team di ricerca coordinato dalla neuroscienziata italiana Giulia Gennari, da cui è emerso che i bambini sarebbero in grado di distinguere i numeri già all’età di 3 mesi. I risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Current Biology.

Lo studio nel dettaglio
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato le risposte neurali di un campione composto da 26 bambini di 13 settimane portati dai genitori nel laboratorio Neurospin dell’università di Parigi-Saclay, dove lavorano due veterani delle neuroscienze dell’apprendimento: i coniugi Ghislaine Dehaene-Lambertz e Stanislas Dehaene. “Gli esperimenti erano piuttosto lunghi e per analizzare l’attivazione dei neuroni avevamo bisogno di mettere in testa ai bambini una cuffia per l’elettroencefalogramma con 256 elettrodi. All’interno era spalmata una soluzione salina, bagnata, e vincere le proteste dei piccoli volontari è stata una delle sfide della ricerca. Spesso aspettavamo che fossero addormentati”, ha riferito la ricercatrice. Nello specifico, durante il test, ai bimbi sono stati presentate due quantità numeriche: potevano ascoltare 4 o 12 note durante il sonno o osservare i disegni di 4 o 12 animaletti da svegli, rispettivamente di diversa durata o dimensione, per evitare che associassero il 4 al brano più corto o al disegno più piccolo, e viceversa.

I risultati
I ricercatori sono così riusciti ad osservare che che gli stimoli numerici, presentati come suoni o disegni, hanno determinato l’attivazione di specifici gruppi neuronali a seconda della quantità.
In particolare, i risultati “hanno mostrato l’emergere, in circa 400 millisecondi, di una rappresentazione numerica decodificabile che separa sequenze uditive di 4 contro 12 suoni, e generalizza a matrici visive di 4 rispetto a 12 oggetti”, ha riferito la ricercatrice Gennari. Ciò suggerisce, secondo gli studiosi, che nel cervello dei neonati è presente “un codice numerico” che determina una capacità innata di distinguere le quantità.
“Abbiamo scoperto che già a tre mesi i bambini distinguono i numeri. Hanno un vero e proprio sesto senso. Li riconoscono in modo astratto. Puoi mostrare loro 12 palloncini o fargli ascoltare 12 note musicali. Puoi sottoporli al test da svegli o nel sonno. Nel loro cervello si accende sempre lo stesso gruppo di neuroni”, ha sottolineato la coordinatrice dello studio. “Gli stimoli uditivi che sono stati somministrati durante il sonno hanno aggiunto un dettaglio importante alla scoperta: i neuroni dei numeri si attivano anche se non siamo coscienti”, ha concluso.