Migranti, Meloni: “Molto colpita dalla reazione della Francia”

Per Meloni si tratta di una scelta ingiustificabile. "Quando si parla di ritorsioni in una dinamica europea qualcosa non funziona"

Foto YouTube | Palazzo Chigi
Newsby Redazione 11 Novembre 2022

Nel corso di una conferenza stampa a Roma, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha commentato quanto avvenuto negli ultimi giorni tra l’Italia e la Francia. “Quando si parla di ritorsioni in una dinamica europea qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese, incomprensibile e ingiustificabile“, ha dichiarato. “Io credo che valga la pena mettere insieme due numeri: la nave Ong Ocean Viking che oggi attracca in Francia è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti. Questo ha generato una reazione molto dura nei confronti dell’Italia che ha fatto entrare quasi 90mila emigranti“, ha continuato Meloni.

Migranti, Meloni: “In nessun accordo è scritto che l’Italia sia l’unico porto di sbarco”

Cosa fa arrabbiare? Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo“, ha evidenziato Meloni. “Ora tre cose possiamo fare: possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia…Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea“, ha aggiunto.

Superbonus, Meloni: “Buco da 38 miliardi, aiutava i ricchi”

Meloni ha poi parlato delle misure economiche prese dal governo. “Sul Superbonus voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia, ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condominio ricordo che costava allo stato 60 miliardi, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro“, ha osservato. “La copertura al 110% – ha continuato Meloni – ha deresponsabilizzato chi lo usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se il prezzo era congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presenta entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi“.

“Tetto a 5mila euro per il contante in linea con la media europea”

Meloni ha annunciato che è stato approvato “l’innalzamento a 5 mila euro del tetto per il contante“, una “scelta” che si allinea alla “media europea” e che “era nel programma“.

In Ue c’è una discussione perché nelle diverse nazioni ci sono misure molto diverse e questo crea disparità. L’Ue si sta ponendo questo problema ragionando su un tetto a 5mila o 10mila“, ha aggiunto.

“Rateizzati gli aumenti delle bollette tra 12 e 36 rate”

La misura principale è sull’energia. Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese” per il caro bollette, attraverso la “proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme“, ha spiegato Meloni.”Ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace“, ha concluso.

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