eSports, il player Nello Nigro: “Allenamenti e sacrificio, siamo come atleti”

"Entrare in un team eSports è un punto di arrivo per ogni player competitivo perché hai la possibilità di rappresentare una maglia ed entrare in una squadra che ha i tuoi stessi obiettivi"

eSports, il player Nello Nigro: "Allenamenti e sacrificio, siamo come atleti"
Newsby Lorenzo Baletti 8 Novembre 2021

Il mondo degli eSports è in continua espansione e ormai i player professionisti di videogiochi sono equiparabili agli sportivi delle discipline “reali”. Ma cosa significa essere un player e lavorare negli eSports? Nello Nigro, giocatore professionista di FIFA per il team Exeed con il nome di Hollywood285, ci porta dentro i segreti e i retroscena di questa nuova professione.

Come si diventa player professionisti di eSports? Come nasce questa professione?

Si diventa player professionisti mettendosi in mostra nelle modalità competitive di un titolo di gioco: a quel punto hai la possibilità di essere notato ed eventualmente reclutato da un’organizzazione eSports e da un team. Come tutte le professioni sportive, nasce per decretare chi sono i migliori player al mondo su un determinato gioco.

In cosa consistono la tua giornata e i tuoi allenamenti e quali similitudini ci sono con gli atleti di sport “reali”?

La giornata tipica di un player professionista non differisce poi così tanto da quella di un atleta, semplicemente si dedicano dalle 2 alle 5 ore ad allenamenti e video review, solitamente insieme ad un coach. Il tutto è finalizzato a capire quali sono le migliori meccaniche di gioco a livello competitivo e in quali situazioni applicarle. Le similitudini con lo sport reale stanno anche nella dedizione, costanza e sacrificio, tutti ingredienti che servono per poter arrivare ai massimi livelli. Ovviamente deve esserci un’ottima base di talento su cui lavorare.

Cosa significa far parte di un team eSports? Com’è strutturato e come si sviluppano i rapporti con i compagni e lo staff?

Entrare in un team eSports è un punto di arrivo per ogni player competitivo perché hai la possibilità di rappresentare una maglia ed entrare in una squadra che ha i tuoi stessi obiettivi. Le figure che lavorano in un team di alto livello sono davvero tante e variano da titolo a titolo, di sicuro non possono mancare coach e mental coach. Poi ci sono i team manager che si occupano della gestione e della ricerca di nuovi player, i social media manager e i grafici. Il rapporto con i compagni è uguale a quello degli sport di squadra: ci si confronta, si sta insieme anche fisicamente e ci supportiamo a vicenda. Anche nei team eSports c’è una forte componente fatta di relazioni e rapporto umano.

Come gestisci il legame con i tifosi, in particolare tramite i social e le piattaforme come Twitch?

Il rapporto con i tifosi è probabilmente la cosa più bella che mi regala questo sport. È sempre interessante ricevere feedback dalle persone che ti seguono e ti supportano, bisogna saper cogliere anche le critiche costruttive ai fini di migliorarsi perchè come in ogni ambito non si smette mai di imparare. E poi ci sono gli eventi e le fiere che danno la possibilità di sentire dal vivo il calore di chi ti segue, ed è bellissimo dare un volto alle persone con cui si interagisce quotidianamente da dietro uno schermo.

Da un punto di vista di un player, in che direzione sta andando la scena competitiva italiana e quali prospettive per il futuro?

L’eSports in Italia è esploso solo da qualche anno ma è in una crescita esponenziale. È un settore che attrae i giovani perché hanno la possibilità di mettersi in mostra e raggiungere la notorietà praticando una loro passione ma attrae anche i grandi marchi in quanto essendo un mondo molto seguito fa gola agli sponsor e agli investitori. Siamo ancora agli inizi nel nostro paese ma prevedo un grande futuro per gli eSports in Italia.

Quali consigli ti senti di dare a un giovane che vuole intraprendere la carriera nel settore eSports?

Ai giovani che vogliono intraprendere questa strada consiglio di non fare l’enorme errore di abbandonare gli studi per dedicarsi esclusivamente all’eSports. Bisogna portare avanti entrambe le cose. È una passione che va coltivata e poi solo se ci sono i presupposti per farla diventare un qualcosa di più si fanno le dovute valutazioni, l’importante è non bruciare le tappe e dare il giusto peso alle cose.

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