Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti, qualche numero

In occasione della ventiseiesima Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti, sono state migliaia le iniziative promosse in Italia col fine di sensibilizzare gli italiani a dichiarare, in maniera esplicita, il loro consenso al prelievo degli organi dopo la morte. Sui social ma anche per strada, dalle Istituzioni alle aziende ospedaliere e sanitarie, il fine dell’iniziativa è quello di dare speranza ai circa 8mila pazienti che, tuttora, sono in attesa di un trapianto. Nello specifico, 5800 persone attendono un nuovo rene; 1000 un fegato; 700 un cuore; 300 un polmone; 200 un pancreas e 5 un intestino. “L’anno scorso il Servizio sanitario nazionale è riuscito a realizzare quasi 4mila trapianti, di cui 125 pediatrici, grazie al contributo di 1.830 donatori di organi, il numero più alto mai registrato in Italia, e a loro si sono aggiunti 11mila donatori di tessuti che hanno consentito altri 20mila trapianti di questo tipo”, ha spiegato Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti. 

Intervento
Intervento | Pixabay @Engin_Akyurt

Qualche numero

Per Cardillo, questi numeri sono possibili grazie al lavoro clinico, e organizzativo, di tante migliaia di operatori della rete trapiantologica del Centro nazionale trapianti. Personale impegnato in 19 centri regionali e interregionali coordinati dal Centro stesso, in 29 banche dei tessuti, in 98 centri trapianto, e in oltre 200 rianimazioni. Tuttavia, “ogni anno circa 4mila nuovi pazienti entrano in lista, e i tempi di attesa, soprattutto per i pazienti non urgentissimi, restano ancora elevati”, e perciò, nonostante i buoni numeri, l’impegno non è ancora sufficiente. 

Infatti, quasi il 30% delle potenziali donazioni non viene effettuata, questo perché persiste l’opposizione al prelievo degli organi. Decisione che può essere presa dai familiari al momento della morte in ospedale, o registrata dalla persona prima del decesso. Un’ostacolo che, ogni anno, impedisce la realizzazione di almeno 2mila trapianti. 

Operazione
Operazione | Pixabay @sasint

Come diventare donatori

Tuttavia, diventare donatori è davvero molto semplice. Per farlo, al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, è sufficiente dare il proprio consenso all’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza. Diversamente, grazie al servizio offerto dall’Associazione italiana donatori organi (Aido), è possibile registrarsi online attraverso lo Spid. 

Dichiarare la volontà di donare gli organi dopo la morte è una scelta di solidarietà sociale di cui tutti possiamo beneficiare, anche perché è statisticamente più probabile avere bisogno di un trapianto che morire nelle condizioni per donare effettivamente un organo. E l’Italia è il paese con la legislazione più rigorosa e garantista in materia di accertamento della morte cerebrale, per cui i timori che molte persone hanno rispetto alla donazione sono del tutto infondati”, ha concluso Cardillo.

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