Ucraina, giorno 13: prima tregua per evacuazione, ma ancora bombe sui civili

Questa mattina alle 8 italiane (le 9 ora locale) è scattato in Ucraina il primo cessate il fuoco per l’evacuazione di civili dalle città di Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy. Lo prevede l’accordo raggiunto ieri sera dalle delegazioni russa e ucraina al terzo round di negoziati dopo il flop sui corridoi umanitari. Le due delegazioni si sono date appuntamento per un quarto incontro.

Zelensky bacchetta la Nato

Nel corso di un videocollegamento con la Camera dei Comuni del Regno Unito, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha puntato il dito contro la Nato, accusandola di non aver risposto adeguatamente all’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e incolpandola di non aver imposto una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina. Ha poi sottolineato che finora la guerra è costata la vita a più di 50 bambini. “Noi non vogliamo perdere ciò che è nostro come un tempo voi non avete voluto” arrendervi di fronte “all’invasione nazista”, ha dichiarato Zelensky.

Usa e Uk rinunciano al petrolio russo

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno annunciato un embargo sul petrolio russo. La differenza è che Londra porrà fine alle importazioni sono al termine del 2022 (per dare tempo alle aziende di trovare delle alternative), mentre Washington inizierà subito. Per entrambi i Paesi, i prodotti energetici forniti dalla Russia coprivano circa l’8% del fabbisogno nazionale.

Ucraina, iniziate le evacuazioni dopo i bombardamenti

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Nel frattempo, però, gli attacchi russi sono andati avanti per tutta la notte in diverse aree del Paese. A Sumy, a 350 km a Est dalla capitale Kiev, un attacco aereo ha causato una nuova strage di civili. I morti sono almeno una ventina, di cui due bambini. Lo riferiscono i servizi di soccorso ucraini, che su Telegram scrivono: “Degli aerei nemici hanno attaccato fortemente edifici residenziali”. Sumy si trova vicino al confine con la Russia e, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, la città è teatro di una “battaglia impari”“Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”, ha detto.

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L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha reso noto che, nella notte, un attacco delle milizie russe a Kharkiv ha danneggiato un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per scopi medici e industriali. Secondo il direttore generale dell’Agenzia, Rafael Mariano Grossi, il bombardamento non ha causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito. Ma il dg dell’Aiea chiede comunque di “agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare”.

Al momento è invece priva di conferme da fonti ufficiali (e indipendenti) la notizia della morte del generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41/ma armata interforze russa. Ad ucciderlo sarebbero stati i servizi di intelligence ucraini. Anche il Kyiv Independent ha ripreso la notizia in un tweet, ricordando che Gerasimov era stato decorato “per aver conquistato la Crimea.

Zelensky apre al dialogo con Mosca su Donbass e Crimea

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In un video pubblicato in mattina sui social, Zelensky ha smentito nuovamente le notizie di una sua presunta fuga. “Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (l’edificio che ospita gli uffici presidenziali, ndr), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”. E suoi negoziati con la Russia ha attaccato: “C’era un accordo per i corridoi umanitari, ha funzionato? Hanno lavorato i tank e i lanciamissili russi.

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In mattinata, in un’intervista all’Abc Zelensky ha aperto alla possibilità di un compromesso su Donbass e Crimea. Ha detto di essere pronto al dialogo, ma non a capitolare. Il presidente ucraino su Facebook ha poi denunciato le “promesse” non mantenute da parte dell’Occidente. Zelensky ha affermato che la responsabilità delle vittime dell’invasione russa in corso “ricade anche su coloro che non sono stati in grado di prendere una decisione per 13 giorni. Infine, su Twitter, ha detto di aver parlato con il presidente israeliano Naftali Bennett, ringraziandolo per gli sforzi di mediazione con Mosca.

Kiev accusa la Russia di ostacolare i corridoi umanitari

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In vista del quarto round di colloqui con la delegazione russa, il capo-negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak ha commentato su Twitter l’esito dell’incontro di ieri. “Abbiamo ricevuto alcuni risultati positivi in termini di logistica dei corridoi umanitari: verranno modificati e riceveremo un’assistenza più efficace alle persone che attualmente stanno soffrendo l’aggressione della Federazione Russa. Per quanto riguarda il percorso politico chiave, che include un cessate il fuoco, la riconciliazione e la fine delle ostilità, proseguiranno intense consultazioni. Ad oggi non ci sono risultati che migliorino significativamente la situazione – ha concluso -. Tuttavia, le consultazioni, sottolineo ancora una volta, andranno avanti e otterremo il risultato.

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In mattinata è infine intervenuta la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, che ha lanciato l’allarme sull’evacuazione da Sumy. “Noi abbiamo informazioni secondo le quali la parte russa prevede di ostacolare questo corridoio e “che ci sono delle manovre per obbligare le persone a prendere un altro itinerario, che non è quello coordinato” con gli ucraini. E tutto ciò “è pericoloso”, ha aggiunto.

Summit Xi-Macron-Scholz: la Cina scende in campo

Nel frattempo, si allarga il fronte dei Paesi che mettono in atto sanzioni contro Mosca. Il Giappone ha deciso di sanzionare 32 dirigenti russi e bielorussi congelando i loro beni e ha bandito l’export in Russia di attrezzature e materiale per la raffinazione del petrolio. In Corea del Sud è da oggi operativo il divieto delle transazioni con la Banca centrale russa e i fondi sovrani di Mosca.

Ma si moltiplicano anche gli sforzi diplomatici dei leader di alcuni Paesi per arrivare al cessate il fuoco. Questa mattina si è infatti tenuto un video-summit fra il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il leader cinese Xi Jinping. Il governo di Pechino, riportano le tv locali, si è detto “disposto a coordinarsi con” Francia e Germania “e con l’Europa sulla situazione in Ucraina”.

Il ruolo di mediazione della Cina avrebbe come obiettivo l’apertura di uno spiraglio di dialogo fra Kiev e il Cremlino. I media cinesi – scrive il Corriere della Sera – hanno poi enfatizzato un passaggio del summit in cui Xi ha annunciato di essere pronto a “lavorare insieme per ridurre l’impatto negativo delle sanzioni”; le quali “danneggiano la stabilità della finanza globale, dell’energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento”.

Ucraina, Oxana Polataichouk del consolato: “Anche le nostre donne sono lì a combattere”

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In occasione della festa della donna, a Firenze si è celebrata la giornata nel teatro della Compagnia, dove è stata ospitata anche l’assistente del consolato ucraino, Oxana Polataichouk: “Le donne sono lì in Ucraina al fianco dei nostri maschi a combattere. Qui le donne che sono nella nostra comunità che vive in Italia abbiamo aperto un secondo fronte per dare supporto al nostro Paese. Ci siamo riunite per organizzare aiuti umanitari, qualcosa di fondamentale perché dopo 10 anni di bombardamenti siamo in crisi umanitaria. Li sosteniamo con cibi, vestiti, medicinali di primo soccorso, accogliamo profughi. Siamo al loro fianco e aiutiamo il nostro Paese“.

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