Ucraina, salta tregua per corridoi umanitari: Russia riprende offensiva

Il decimo giorno di guerra in Ucraina si era aperta con l’annuncio del ministero della Difesa russo della prima tregua per aprire corridoi umanitari. “Oggi, 5 marzo, si annuncia una tregua a partire dalle 10 del mattino ora di Mosca e corridoi umanitari sono aperti per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha, è la dichiarazione del ministero citata dall’agenzia Tass. Una finestra che si è chiusa non senza polemiche da Kiev. In serata arriva poi l’annuncio del terzo round di negoziati fissato per lunedì.

Ucraina e Russia divise sui corridoi umanitari, interviene Israele

L’Ucraina, citando la Croce Rossa, ha smentito il buon esito dei corridoi umanitari sia da Mariupol che da Volnovakha. Secondo il ministro della Difesa russo, invece, l’offensiva a Mariupol “è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua”.

Importante, invece, l’annuncio dei possibili nuovi negoziati tra Ucraina e Russia fissati per lunedì. Intanto è arrivata una significativa mossa da Israele, il cui primo ministro Naftali Bennett ha deciso di ricavarsi un ruolo da mediatore recandosi a Mosca per interloquire con Vladimir Putin.

Cosa era previsto (e si sperava) e cosa è successo

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Ai colloqui in Bielorussia, i gruppi hanno concordato il primo passo per riportare indietro almeno l’uno per cento dell’umanità. Le città circondate vengono distrutte e stanno vivendo i giorni peggiori. I corridoi umanitari devono funzionare oggi, a Mariupol e Volnovakha. Per salvare le persone. Donne, bambini, anziani. Dare cibo e medicine a chi resta. Stiamo facendo di tutto, da parte nostra, per far funzionare l’accordo. Questo è uno dei compiti principali di oggi. Vediamo se possiamo andare oltre nel processo di negoziazione“, aveva dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodomyr Zelensky.

L’evacuazione dei civili da Mariupol era prevista a partire dalle 10 alle 15 (ora italiana). La situazione della città, sotto assedio russo, è stata inquadrata dal sindaco. Quest’ultimo, Vadim Boitchenko, ha infatti denunciato “attacchi spietati” da parte delle forze armate di Mosca attorno al porto. Le sirene per i bombardamenti sono risuonate anche a Kiev, dove un bilancio parla di cinque nuovi morti, di cui tre bambini.

Ucraina, gli Usa: Russia vicina a una seconda centrale atomica

A preoccupare, però, è l’avanzata russa verso la seconda centrale nucleare del Paese, dopo quella di Zaporizhzhia. Nella serata di ieri, infatti, l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha fatto intendere che nel mirino dei russi ci sarebbe la centrale di Yuzhnoukrainsk, nel Sud del Paese. Nel frattempo, Kiev annuncia di aver distrutto almeno 39 aerei e 40 elicotteri russi dall’inizio dell’invasione.

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Il Pentagono fa sapere che finora Mosca ha dispiegato il 92% delle sue forze armate, ma l’Ucraina è in grado di resistere a oltranza. E dagli Usa sono in arrivo nuovi rifornimenti bellici; mentre i bombardieri statunitensi, partiti dal Regno Unito, hanno sorvolato lo spazio aereo della Romania, non distanti dal confine del Paese invaso dai russi. I B52 americani volano poi al confine Est della Nato in un’esercitazione congiunta con le aeronautiche tedesca e romena.

Intanto, da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dice a Sky News Arabia che “l’operazione” militare non punta a dividere l’Ucraina, ma a trasformarla in un’area “smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista. E si stringe la morsa del governo russo sui media, con i giornalisti di diverse emittenti occidentali che in queste ore stanno lasciando il Paese. Annunciato inoltre il blocco di Facebook e di Twitter nel Paese; mentre in Ucraina, nei pressi di Bucha, una troupe di Sky News Uk ha subìto un’imboscata dell’esercito di Mosca e un reporter è rimasto ferito.

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È infine tornato a parlare alla nazione il presidente ucraino Zelensky, che ha smentito la notizia di una sua fuga in Polonia come insinuato dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin. Zelensky si è fatto riprendere nei suoi uffici di Kiev in un video su Instagram in cui dichiara: “Ogni due giorni dicono che sono scappato dall’Ucraina, da Kiev. Ma sono qua, lo vedete, al mio posto. Nessuno è scappato da nessuna parte, stiamo lavorando”. Insieme a lui anche il capo di gabinetto della presidenza, Andriy Yermak.

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