Covid, rubati documenti sul vaccino durante un cyber-attacco all’Ema

Il vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer-BioNTech è finito nel mirino dei cyber-criminali. Nel corso di un attacco informatico ai danni della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), alcuni malintenzionati hanno sottratto dei documenti legati al farmaco, prima vera “arma” nei confronti del coronavirus. Pfizer ha assicurato che non c’è stata alcuna violazione dei dati personali. In seguito al cyber-attacco, l’Ema ha “rapidamente aperto un’inchiesta completa, in stretta collaborazione con la polizia”, come specificato in un comunicato. L’Agenzia non ha divulgato informazioni sull’identità dei cyber-criminali o sulla data esatta in cui hanno agito. Proprio in questi giorni l’Ema, che ha sede ad Amsterdam, sta valutando l’eventuale approvazione del vaccino di contro il coronavirus Sars-CoV-2. La decisione finale sarà comunicata il 29 dicembre: in caso di esito positivo, la campagna vaccinale potrà partire all’inizio di gennaio nei Paesi dell’Ue.

Pfizer: “Nessuna violazione del nostro sistema”

In seguito al cyber-attacco, Pfizer ha diramato una nota in cui ha spiegato che ad essere violati sono stati i documenti relativi alla richiesta di autorizzazione del proprio vaccino anti-Covid. Il colosso statunitense ha precisato che “né il sistema di BioNTech né quello di Pfizer sono stati violati in relazione a questo incidente e non siamo a conoscenza di alcun dato personale presumibilmente violato”. In ogni caso, ha assicurato, “agiremo in modo appropriato in conformità con il diritto europeo”, una volta ricevute “maggiori informazioni sull’indagine dell’Ema”. Nel comunicato, Pfizer ha anche sottolineato che “considerati gli aspetti cruciali per la salute pubblica e l’importanza della trasparenza, continuiamo a fornire prove chiare su tutti gli aspetti dello sviluppo del vaccino e del processo di regolamentazione”.

I cyber-attacchi legati al Covid

Non è la prima occasione in cui i cyber-criminali cercano di sfruttare a proprio vantaggio la pandemia di coronavirus. Nel corso degli ultimi mesi il numero delle e-mail di phishing camuffate da finte comunicazioni dell’Oms o delle banche è aumentato considerevolmente. Per evitare di cadere in queste trappole è bene diffidare dalle e-mail contenenti degli allegati, soprattutto se inviate da mittenti sconosciuti.

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