Che cosa c’entra Cristiano Ronaldo con le plusvalenze della Juventus?

Altro capitolo dell’inchiesta sulla Juventus riguardante le plusvalenze: e questa volta è collegato a Cristiano Ronaldo. La Guardia di Finanza è tornata infatti nella sede del club bianconero alla Continassa, a distanza di una settimana, su ordine della Procura di Torino. La nuova perquisizione riguarda i rapporti della società con CR7 e anche la cessione di quest’ultimo al Manchester United.

Quello per cui le Fiamme Gialle sono state incaricate è il recupero della documentazione “contabile ed extracontabile”. Quindi anche la presunta “scrittura privata” sui rapporti della società con il campione portoghese. Il documento potrebbe essere rilevante ai fini della correttezza del bilancio 2021. I magistrati hanno preso l’iniziativa dopo gli interrogatori di questi giorni dei manager della società, ascoltati come testimoni.

Il comunicato ufficiale della Juventus dopo il capitolo sul caso plusvalenze che riguarda anche Cristiano Ronaldo

La Juventus a sua volta ha diramato un comunicato ufficiale in merito.

“La Società rende noto di aver ricevuto in data odierna la notifica di un nuovo decreto di perquisizione e sequestro relativo alle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Stefano Cerrato e Cesare Gabasio) e passati in merito ai fatti e alle ipotesi di reato di cui al comunicato stampa diffuso in data 27 novembre 2021 oltreché in merito alla voce ‘Cessioni definitive’ del bilancio al 30 giugno 2021 in relazione ai valori economici della cessione del calciatore Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo.

Come già reso noto, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”.

Il ruolo di Cesare Gabasio

Dalla nota della Juventus, quindi, è emerso anche che nel registro degli indagati è iscritto Cesare Gabasio, capo dell’area legale del club bianconero. Sarebbe lui a parlare della “famosa carta” nel corso di una telefonata, intercettata, con il ds Federico Cherubini. Il riferimento, come detto, è a un documento di cui l’esistenza non è provata ma a cui si fa cenno in un’intercettazione. Si parla di una “carta famosa che non deve esistere teoricamente.

Rilevante anche quanto si legge nel supplemento al prospetto informativo sull’aumento di capitale da 400 milioni di euro depositato presso la Consob dalla società il 24 novembre scorso. In tal senso, la visita della Fiamme Gialle “non configura un mutamento negativo rilevante” da consentire alle banche “di recedere dagli impegni di garanzia in relazione all’aumento di capitale”. Qualora l’aumento di capitale fosse eseguito solo parzialmente, ipotesi al momento ritenuta remota, affluirebbero al Gruppo risorse finanziarie in misura limitata. “In tali evenienze”, si legge nel supplemento, “in assenza di ulteriori tempestive misure a sostegno del Piano di sviluppo Aggiornato e confermato, ossia il Piano di sviluppo della Società per gli esercizi 2019/20 – 2023/24, la capacità del Gruppo di mantenere il presupposto della continuità aziendale nell’arco di Piano verrebbe meno.

CR7 potrebbe essere ascoltato dalla Procura di Torino

Tornando all’inchiesta della Procura di Torino, nel pomeriggio di ieri, 2 dicembre, con l’audizione del dirigente bianconero Giovanni Manna (responsabile dell’under 23) si è conclusa la prima tornata di colloqui con i testimoni convocati dai pm che indagano. In particolare sui bilanci dell’ultimo triennio. Nei prossimi giorni i magistrati si concentreranno sul materiale sequestrato durante le perquisizioni a carico di sei indagati. Tra cui i vertici della società, e di altri manager bianconeri. Sotto la lente di ingrandimento ci sono sia le intercettazioni, sia le tracce contenute nei pc di cui in questi sono state fatte copie forensi. Non è escluso che anche Cristiano Ronaldo e i suoi avvocati potrebbero presto essere chiamati in Procura per riferire la propria versione dei fatti.

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