Juventus, Agnelli: “CR7? Prima la maglia. Superlega? Non mi arrendo”

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La Juventus rilancia con un aumento di capitale. Ad annunciarlo è Andrea Agnelli, che presentando la novità si sofferma su altri temi roventi del presente e del recentissimo passato dei bianconeri. Dall‘addio di Cristiano Ronaldo al progetto Superlega, che il presidente della Vecchia Signora spera di poter rilanciare.

Oggi sottoponiamo alla vostra attenzione un aumento di capitale di 400 milioni di euro. L’impatto della pandemia Covid è costato alla Juventus, tra effetti diretti e indiretti, 320 milioni di euro. Il 40% peserà sul bilancio 2021/2022 – ha ricordato il presidente bianconero Andrea Agnelli all’assemblea degli azionisti. Il piano industriale che abbiamo proposto nel 2019 era credibile ieri e lo è anche oggi. Abbiamo le carte in regola grazie all’aumento di capitale da 400 milioni di euro“.

Cosa significa l’addio alla Juventus di Cristiano Ronaldo

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Quindi Agnelli si è soffermato sul doloroso addio alla Juventus di Cristiano Ronaldo. “La squadra e il gruppo vengono prima di tutto, siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile – ha ricordato –. E qui rifletto su Ronaldo. È stato un onore e un piacere averlo in squadra e non possiamo che applaudirlo. L’unico peccato è stato forse solo avere un anno e mezzo su tre senza pubblico“.

Ma ha ragione Morata: la maglia bianconera richiede responsabilità, non i compagni di squadra. E la Juventus società è più grande di chiunque abbia avuto l’onore di partecipare. Viene prima di qualunque persona“, ha concluso Agnelli sull’argomento CR7.

Agnelli e il progetto Superlega: “Vogliamo un cambiamento”

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Quindi un capitolo altrettanto delicato, quello della Superlega. “Non mi voglio arrendere, il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus ne vuole fare parte – ha sottolineato Agnelli –. Ma è solo attraverso il dialogo costruttivo che si arriverà a una soluzione soddisfacente per tutti. Sento chiunque lamentarsi, ma è sorprendente che ogni tentativo di riforma dell’industria calcio venga accantonato“.

Un progetto di 12 club, non di 3. Ciò dimostra che le obsolete impalcature su cui si basa il calcio stanno rifiutando ogni cambiamento. E lo stanno facendo per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare“, ha aggiunto Agnelli nel corso del suo intervento all’assemblea degli azionisti della Juventus.

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