Ucraina, Biden: “Putin valuta uso armi chimiche”. Mosca: “Insinuazioni sbagliate”

Anche oggi, 27 giorni dopo l’invasione russa, l’Ucraina si sveglia con gli allarmi delle sirene antiaeree, risuonati in 17 regioni del Paese. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani, il conflitto ha già causato almeno 925 morti tra la popolazione civile. Ma la cifra sarà rivista al rialzo, rende noto l’Unhcr.

Nel frattempo, l’Unione europea ha raggiunto un accordo sulla cosiddetta Bussola strategica, muovendo un primo passo nella direzione di un’Europa della difesa. Mentre sul fronte internazionale piovono critiche sull’India per la sua posizione nei confronti della Russia. Oltre agli Usa, anche il premier australiano Scott Morrison, incontrando il suo omologo indiano Narendra Modi, ha esortato New Delhi a prendere una posizione più ferma verso Mosca.

John Kirby, il portavoce del Pentagono, ha riferito che negli ultimi giorni ci sono stati vari contrattacchi ucraini contro le forze di Mosca. “I russi sono in difficoltà“, ha sottolineato il portavoce della difesa.

Dieci ospedali ucraini sono stati distrutti

Nel corso di un intervento alla televisione nazionale, Viktor Liashko, il ministro della Salute ucraino, ha dichiarato che dieci ospedali ucraini sono stati completamente distrutti dai bombardamenti. “Il nemico ha già bombardato 139 ospedali, le cure mediche non possono più essere fornite lì e queste strutture vanno ricostruite da zero. Questa sarà una nuova costruzione, che spero inizi il prima possibile”, ha spiegato. Ha aggiunto che altri ospedali non hanno potuto essere riforniti di medicine e altri beni di prima necessità a causa dei combattimenti nelle vicinanze.

Ucraina, Zelensky apre al dialogo con Putin su Crimea e Donbass

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (che questa mattina ha parlato al Parlamento italiano) è tornato a chiedere un incontro con l’omologo russo Vladimir Putin, avvisando che se quest’ultimo accetta di negoziare direttamente con lui è pronto a parlare apertamente anche della Crimea e del Donbass. La prima è la penisola che le forze russe hanno occupato e annesso militarmente alla Federazione nel 2014; mentre il Donbass è la regione che ospita le autoproclamate repubbliche separatiste filorusse di Donetsk e Luhansk. Entrambe sono state riconosciute solo dal Cremlino.

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Dialogo che, però, non è sinonimo di capitolazione. In un video, Zelensky ha infatti rivolto un “appello a tutti nel nostro Paese e quelli all’estero, nelle città e nei villaggi, quelli che sono liberi e quelli che sono temporaneamente sotto l’occupazione russa come la Crimea, Donetsk, Luhansk: anche voi dovete lottare per la libertà, non sedervi e aspettare”. E ancora: Kherson, resisti! Non dimenticheremo mai questi spari, spari nella vostra città. Ma eravamo tutti con voi, nella vostra piazza e nelle vostre strade, 40 milioni di ucraini.

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In un altro video, il presidente dell’Ucraina ha annunciato di aver “parlato con il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente francese Emmanuel Macron. Stiamo coordinando le nostre posizioni alla vigilia di importanti vertici in Europa. Le riunioni del G7, dei leader della Nato e dell’Unione europea avranno luogo il 24 marzo. La nostra posizione sarà sicuramente ascoltata, credetemi”. Zelensky ha concluso dicendo che “l’esercito russo ha sparato alla gente che marciava pacificamente nella città di Kherson, a Sud di Mykolaiv.

Gli Usa accusano la Russia: torna lo spettro delle armi chimiche

Ma gli spiragli aperti dagli sforzi diplomatici fra Kiev e Mosca passano subito in secondo piano a causa delle voci critiche che arrivano da Washington. Il presidente americano Joe Biden ha infatti bollato come “false” le accuse russe secondo cui l’Ucraina avrebbe a disposizione armi chimiche e biologiche. E, anzi, è passato al contrattacco affermando che queste accuse sono un “chiaro segnale” che Putin “starebbe valutando” di usarle entrambe in guerra. Per Biden, il presidente russo sarebbe infatti “con le spalle al muro” e “sta preparando nuove operazioni sotto falsa bandiera”.

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Non è tardata ad arrivare la risposta del vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, che ha definito le accuse dell’inquilino della Casa Bianca “insinuazioni sbagliate” e ribadito che “non abbiamo simili armi”. La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha invece commentato la decisione della Bulgaria di espellere dieci diplomatici russi sospettati di spionaggio. La Russia ha condannato il gesto come “atto ostile”, al quale seguirà una “risposta adeguata”. Si tratta, ha ricordato Zakharova, dell’ottava espulsione di personale russo da Sofia dal 2019 a oggi. Per il Cremlino si tratta di una “ennesima provocazione”.

Mosca usa missili ipersonici, ma l’avanzata militare è in stallo

Biden ha infine confermato l’utilizzo da parte della Russia di missili ipersonici nei bombardamenti. Sottolineando però che “con le stesse testate impiegate sugli altri missili non fanno molta differenza, tranne che per il fatto che è quasi impossibile intercettarli. Una teoria, questa, condivisa anche dall’intelligence britannica. Secondo il vice maresciallo della Royal Air Force, Mick Smeath“è altamente improbabile che lo schieramento di missili ipersonici Kinzhal influisca materialmente sull’esito della campagna russa in Ucraina”. Per Smeath è “molto probabile che le affermazioni russe di aver utilizzato Kinzhal abbiano lo scopo di sminuire la mancanza di progressi nella campagna di terra” di Mosca.

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Conferme sulle difficoltà dell’esercito russo arrivano anche dallo Stato maggiore ucraino, che nella notte ha annunciato la riconquista dell’insediamento urbano di Makariv, 60 chilometri a Ovest dalla capitale ucraina. Ieri le forze armate ucraine avrebbero anche abbattuto un jet russo e l’esercito di Kiev parla di 14 tank distrutti. Restano invece in mano russa il corridoio terrestre con la Crimea e l’accesso al Mar d’Azov, spiega l’ultimo rapporto dal campo. Ma, evidenzia lo stesso documento, le scorte delle truppe russe finiranno“in tre giorni”.

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Ucraina, l’elicottero russo viene colpito ed effettua l’atterraggio di emergenza

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Raid aereo dell’esercito russo contro le postazioni missilistiche ucraine. Poi l’elicottero russo Ka-52 viene colpito dalla contraerea avversaria nella zona di Hostomel ed è costretto ad effettuare l’atterraggio di emergenza in un campo. Il video è ripreso direttamente dall’interno della cabina di pilotaggio ed è stato pubblicato dal ministero della Difesa russo sulla propria pagina Facebook.

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