Zelensky alla Camera: “Mariupol come Genova, immaginatela bruciata”

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Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è intervenuto questa mattina in videocollegamento con il Parlamento italiano per parlare della guerra in corso nel suo Paese. Ad accoglierlo un’ovazione dei deputati e senatori in Aula e i ringraziamenti dei presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. A seguire ha parlato anche il premier Mario Draghi, il quale ha lanciato un messaggio politico importante: “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”.

Zelensky alla Camera: “La barbarie non deve entrare in Europa”

Zelensky ha esordito dicendo di aver parlato con Papa Francesco, al quale ha raccontato che “il nostro popolo è diventato il nostro esercito”, ricordando che il Paese da tre settimane vede “il male che porta con sé il nemico, la devastazione e lo spargimento di sangue che lascia”.

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Una settimana fa ho parlato ad un incontro a Firenze – ha aggiunto -. Ho chiesto a tutti gli italiani e a tutti gli europei di ricordare il numero 79, che era il numero dei bambini uccisi in quel momento. Ora sono 117, a causa del procrastinarsi della pressione sulla Russia per far fermare la guerraMa 117 non è il numero finale, perché l’invasione russa sta distruggendo famiglie e cittadini”.

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Il leader ucraino ha quindi ricordato che le “città ucraine sono distrutte, alcune del tutto” e che in alcune aree del Paese si seppelliscono i morti in fosse comuni nei parchi: “Tutto questo succede nel 2022”. Zelensky ha poi citato l’esempio di Mariupol, centro marittimo che contava oltre mezzo milione di abitanti. Città, ha detto alla Camera, paragonabile a Genova: “Immaginate la vostra Genova completamente bruciata”.

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“L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare – ha concluso Zelensky -. Gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati dopo l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo, ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni”.

Draghi: “La resistenza ucraina alla ferocia di Putin è eroica”

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A seguire, come detto, è intervenuto il presidente del Consiglio dei ministri. “La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin, è eroica – ha detto Draghi -. L’arroganza del governo russo –si è scontrata con la dignità di questo popolo che frena le mira espansionistiche di Mosca e impone costi altissimi all’esercito invasore”.

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Parlando della crisi migratoria, citata anche da Zelensky, Draghi ha proseguito: “Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle proprie scuole con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle regioni, dei comuni, della Protezione civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari. Perché, davanti all’inciviltà, l’Italia non intende girarsi dall’altra parte.

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Infine, ha concluso: “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo, fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea.

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