Ucraina, Rizzi (Ong Soleterre): “Costretti a rifugiare bimbi oncologici in bunker anti-bombe”

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Alle ore 5.45 di giovedì 24 febbraio, Vladimir Putin ha annunciato alla televisione russa l’attacco all’Ucraina. “Un’operazione militare per proteggere il Donbass”, le sue parole che hanno acceso il conflitto. Una situazione drammatica per tutta la popolazione ucraina e che non risparmia nessuno, nemmeno i bambini più fragili.

Della guerra in Ucraina ha parlato Damiano Rizzi, presidente della Ong italiana Soleterre che opera con volontari curando bambini oncologici. “Le prime mosse sono quelle di mettere in sicurezza i bambini nel rifugio anti-bombe dell’ospedale di Kiev perché la nostra casa d’accoglienza non ce l’ha. Francamente non avremmo mai pensato che sarebbe stato utile averlo. Stiamo dando massimo supporto ai nostri team che operano in diverse città dell’Ucraina“, le sue parole.

E ancora: “Le città sono sottosopra, la gente si rifugia dove può perché si aspettano qualcosa di brutto e lungo. Non si è ancora ben capito se questi attacchi a target militari sono per fare paura o per andare avanti. Questo è il momento di accogliere qualcosa che non è accoglibile per la mente umana. C’è un livello di povertà molto elevato in Ucraina. Credo che questa guerra, perché bisogna chiamarla così, non farà altro che far diventare ancora più povere queste persone. C’è il rischio di una vera catastrofe umanitaria“, ha aggiunto Rizzi.

“In Ucraina continuiamo a curare la vita nonostante le bombe”

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Questa mattina dalle 6 stiamo cercando di comprendere come mettere al sicuro la vita di almeno un centinaio di bambini malati di tumore che seguiamo in diverse città dell’Ucraina. Sono bimbi che devono fare la chemio e non possono interromperla e fare interventi chirurgici che oggi sono saltati per colpa di questa situazione. C’è piena emergenza“, ha spiegato ancora.

Non ci si aspetta mai la morte, così come la guerra. Curiamo bambini con tumore di 3-4 anni che non hanno ancora capito dove sono finiti e devono continuare a combattere la malattia sotto le bombe. Il nostro dovere è quello di far continuare a vincere la vita mandando avanti gli ospedali in Ucraina per garantire le cure ai bambini. Stiamo cercando di mettere in sicurezza tutto il nostro personale. Dobbiamo continuare a curare la vita nonostante le bombe“, ha concluso il presidente della Ong italiana Soleterre.

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