Terremoti, in quali nazioni si verificano più di frequente?

In seguito a terremoti intensi, come quello di magnitudo 7.5 avvenuto in Nuova Caledonia il 19 maggio, può sorgere spontaneo chiedersi quali siano le nazioni più interessate dai sismi. Dare una risposta a questa domanda è meno semplice di quel che potrebbe sembrare, soprattutto perché la questione può essere affrontata da almeno tre angolazioni differenti. Per esempio è possibile concentrarsi sui territori nei quali è effettivamente rilevata la maggior quantità di terremoti, oppure su quelli nei quali è probabile che si verifichi un elevato quantitativo di sismi non rilevati, per via della scarsa presenza di strumentazioni all’avanguardia. Infine, ci si può anche soffermare sulle nazioni nelle quali sono avvenuti i terremoti più catastrofici in termini di danni agli edifici e numero di morti e feriti.

Terremoto di Fukuoka
Terremoto di Fukuoka – Photo by Oarih licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en)

I terremoti in Giappone

La nazione nella quale è stato rilevato il maggior numero di terremoti è senz’altro il Giappone. L’arcipelago è situato nel bel mezzo del cosiddetto “Anello di Fuoco del Pacifico”, un’area d’incontro tra placche tettoniche che si estende per circa 40mila km e causa il 90% di tutti i terremoti e le eruzione vulcaniche nel mondo. Per far fronte all’elevata frequenza dei sismi, il Giappone ha creato uno dei sistemi di rilevamento più efficaci al mondo, gestito dalla Japan Meteorological Agency (JMA). Anticipando i disastri naturali diventa possibile gestirli in modo più efficace, anche tramite evacuazioni (nei casi più gravi). Inoltre, il Giappone è all’avanguardia per quanto riguarda le costruzioni antisismiche.

Il caso dell’Indonesia

Un’altra nazione nella quale si verifica un numero elevato di terremoti è l’Indonesia. Proprio come il Giappone, anche questo Paese sorge sopra l’Anello di Fuoco del Pacifico e ogni anno subisce almeno un sisma di magnitudo superiore a 6. È però meno all’avanguardia dell’arcipelago dal punto di vista del rilevamento di queste minacce, dunque è verosimile che non tutti i terremoti avvenuti sul suo vasto territorio nel corso dei secoli siano stati registrati (soprattutto quelli di intensità minore). Lo stesso discorso vale per altri due Paesi: Tonga e Repubblica delle Figi.

La distruzione causata dai sismi in Cina, Iran e Turchia

Per quanto riguarda i Paesi che nel corso del tempo sono stati maggiormente devastati dai terremoti, bisogna necessariamente menzionare la Cina, l’Iran e la Turchia. In quest’ultimo Paese si è verificato un sisma di magnitudo 7.8 nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023, che ha colpito anche la Siria con conseguenze catastrofiche.

Le conseguenze del terremoto in Turchia
Le conseguenze del terremoto in Turchia – Foto | EPA/ERDEM SAHIN

La Cina ha alle spalle una lunga storia di terremoti che hanno causato moltissime vittime. Il più terribile avvenne a Tangshan nel 1976 e costò la vita a più di 300mila persone. Altri sismi dagli effetti devastanti si verificarono nel 1303 a Hongdong, nel 1920 a Haiyuan e nel 2010 a Yushu (2.698 morti). Anche in Iran ci sono stati dei terremoti con un bilancio di vittime e feriti elevatissimo. Tra i più recenti e devastanti è possibile menzionare quello avvenuto nella provincia Kermanshah il 12 novembre del 2017, che provocò 630 morti e 8.435 feriti. Il sisma più terribile degli ultimi vent’anni è però quello che ha colpito la provincia di Kerman il 26 dicembre 2003, causando 26.271 morti e un numero di feriti compreso tra 22.000 e 30.000.

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