Terremoti, come si generano e cos’è la magnitudo: cosa sapere su questi fenomeni
I terremoti sono fenomeni naturali imprevedibili in grado di causare gravi danni alle città. Ecco cosa sapere

Immagine | Unsplash @Dave Goudreau
I terremoti sono fenomeni naturali imprevedibili in grado di causare gravi danni alle città. Ecco cosa sono e come si generano i terremoti e cos’è la loro magnitudo, spiegato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Cos’è un terremoto
Come spiega l’Ingv, le rocce che formano la crosta terrestre subiscono continuamente enormi sforzi, che sono il risultato di lenti movimenti tra le grandi placche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra. Quando questi sforzi superano il limite di resistenza delle rocce, queste si rompono all’improvviso liberando dell’energia che si propaga, sotto forma di onde sismiche, dall’ipocentro in tutte le direzioni, generando il terremoto. Qualche volta la frattura che genera il terremoto, chiamata faglia, è visibile in superficie e forma la scarpata di faglia, una deformazione permanente che è l’effetto del processo avvenuto in profondità.

Le onde sismiche
Come detto, la rottura delle rocce libera un’enorme quantità di energia, che genera delle oscillazioni che si propagano nella Terra: le onde sismiche. Un terremoto ne genera diversi tipi: onde P e S. Le onde P (come “Prime”) fanno vibrare il suolo nella stessa direzione in cui si propagano; comprimono e dilatano in successione le rocce che attraversano, come una fisarmonica. Invece le onde S (come “Seconde”) fanno vibrare le rocce perpendicolarmente rispetto alla loro direzione di marcia, come una corda che viene scossa, spiega ancora l’INGV.
Le onde P sono più veloci delle onde S (circa 1.7 volte), quindi sono le prime ad essere registrate dai sismometri, seguite dalle onde S. Per ultime arrivano le onde superficiali, che si propagano solo sulla superficie terrestre. Le onde sismiche attraversano gli strati della Terra variando la velocità e anche la loro direzione a seconda della densità dello strato che attraversano: maggiore è la densità, maggiore è la velocità e diversa è la direzione di propagazione. Andando verso il centro della Terra, il passaggio da uno strato all’altro fa sì che i raggi sismici non percorrano traiettorie dritte ma curve.
Come avvengono i terremoti
La Terra è costituita da strati con caratteristiche molto diverse tra loro: i principali sono crosta, mantello e nucleo. La crosta e la parte più esterna del mantello costituiscono la litosfera: i terremoti nascono qui, spiega L’INGV. Le rocce che formano la crosta e il mantello superiore subiscono continuamente giganteschi sforzi, che sono il risultato di lenti movimenti tra le grandi placche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra. Tali movimenti sono prodotti dai moti convettivi del mantello che spingono e trascinano le placche generando sforzi che sono massimi vicino ai confini tra le placche stesse e minimi al loro interno. Le rocce che formano la crosta hanno un limite di resistenza e quando gli sforzi superano questo limite le rocce si rompono. La frattura si propaga in modo rapido e violento, generando il terremoto, cioè liberando energia sotto forma di onde elastiche.

Magnitudo e intensità dei terremoti
La grandezza di un terremoto si misura con due valori: la magnitudo e l’intensità. La magnitudo (ideata nel 1935 dal famoso sismologo statunitense Charles F. Richter) si usa per misurare quanto è stato forte un terremoto, cioè per stimare quanta energia elastica si è sprigionata. Infatti fra la grandezza, o magnitudo, e l’energia di un terremoto c’è un rapporto matematico molto particolare. Ogni volta che la magnitudo sale di una unità l’energia aumenta non di una, ma di circa 30 volte. La massima magnitudo mai misurata, pari a 9.5, è quella del terremoto del Cile nel 1960.
L’altro modo per misurare un terremoto è l’intensità. Ad essere presi in esame qui sono gli effetti sull’ambiente, sulle cose e sull’uomo. Se la magnitudo di un certo terremoto è solo una, l’intensità invece può cambiare da luogo a luogo, secondo quel che è successo a cose e persone; in genere, più ci si allontana dall’epicentro e più diminuisce. L’intensità di un terremoto viene espressa con la scala Mercalli e si compone di dodici gradi.