Russia, paura non solo per la guerra: gli allarmanti numeri del Covid

Non solo guerra, ma anche la pandemia. Tra i flagelli con cui la Russia sta facendo i conti in queste durissime settimane non c’è infatti solo l’invasione dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin (e non da buona parte della popolazione, come il caso della giornalista Marina Ovsyannikova conferma). Ma anche il Covid, dato che stiamo parlando di uno dei Paesi del mondo in cui il virus continua a colpire in maniera più severa.

Russia: gli aggiornamenti del governo sul Covid

Lo conferma una voce ufficiale come quella di Mikhail Murashko, ministro della Salute della Russia. “Sebbene i nuovi casi di Covid siano in costante calo a livello globale e nazionale, il numero di positivi è ancora alto. Più di 85 mila pazienti sono attualmente sottoposti a ricovero in ospedale e quasi 700 mila sono attualmente sotto osservazione medica“. Così il ministro in una dichiarazione, riportata dall’agenzia TASS.

Una situazione che quindi resta assolutamente complessa. Ma, dalla parte del governo della Russia, non mancano dichiarazioni che inevitabilmente provano a calmare la popolazione. “Vorrei sottolineare che marzo e aprile saranno decisivi per stabilire come si evolverà l’emergenza Covid. Sarebbe opportuno usare il tempo che abbiamo per accelerare le somministrazioni del richiamo vaccinale“, ha osservato Murashko.

I numeri dell’emergenza negli ultimi mesi

TASS aggiunge che i nuovi casi complessivi di Covid in Russia sono diminuiti del 41,4% nell’ultima settimana. Aggiunge però anche che, secondo lo stesso ministro Murashko, “in una regione del Paese i casi sono ancora in aumento“. L’agenzia non entra però nello specifico di quale area geografica presenti ancora questo allarmante dato.

Non bisogna dimenticare che la Russia è una delle nazioni al mondo che più difficoltà ha avuto a contrastare il Covid negli ultimi mesi. Già a fine 2020 si disse che i morti nel Paese erano potenzialmente oltre il triplo di quanto ufficialmente comunicato, e a inizio novembre 2020 arrivò a quasi 1.200 decessi, il massimo storico. Importante anche sottolineare che tra chi è stato positivo figura proprio Vladimir Putin, che secondo molte autorevoli fonti avrebbe visto la propria paranoia alimentata anche dalla malattia.

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