Marina Ovsyannikova, deciso il destino della giornalista russa pro Ucraina

Dopo ore di apprensione per la sua stessa incolumità la stessa Marina Ovsyannikova ha raccontato personalmente le decisioni a suo carico decise dalla Russia

Foto | Telegram | Marina Ovsyannikova
Newsby Marco Enzo Venturini 16 Marzo 2022

Sono state lunghe le ore di apprensione del mondo intero per Marina Ovsyannikova, la giornalista che durante un telegiornale della televisione di Stato della Russia aveva esposto un cartello contro la guerra. Dopo l’interruzione delle trasmissioni, infatti, se n’erano perse le tracce. La vicenda, tuttavia, si è fortunatamente conclusa in maniera drammatica e non tragica.

Marina Ovsyannikova: la sua testimonianza dopo la lunga paura

Dopo una lunga fase in cui si temeva addirittura per la sua incolumità, infatti, era inizialmente comparsa sui social una fotografia della giornalista incolume. Quindi è stata Marina Ovsyannikova in persona a raccontare di essere rimasta in isolamento e sottoposta a interrogatorio per 14 ore. Quindi ha dovuto pagare una multa e accettare il licenziamento dalla tv di Stato della Russia.

A raccogliere le sue scarne dichiarazioni è stata ‘Novaya Gazeta’. La reporter di Channel 1 Russia, che mai prima dell’episodio aveva mostrato dissenso nei confronti dell’operazione militare di Vladimir Putin, ha parlato all’uscita dal tribunale. Maria Ovsyannikova, che ha spiegato di non aver dormito per quasi due giorni, ha ringraziato tutti i presenti per il sostegno. Dopo aver confermato il lungo interrogatorio, il licenziamento e la multa di 30 mila rubli (circa 255 euro), ha dichiarato di voler solo riposare. Il suo primo pensiero è stato per i suoi figli, che la aspettano a casa.

Le sue iniziative contro la guerra e contro Putin

Marina Ovsyannikova ha concluso il suo intervento affermando che non aggiungerà ulteriori commenti alla vicenda. Subito dopo la sua irruzione in diretta durante il telegiornale di Channel One, infatti, la polizia l’aveva arrestata su ordine del Ministero degli Interni di Mosca trattenendola in custodia. Inizialmente, nemmeno i suoi legali riuscivano a prendere contatto con lei.

La vicenda è nota, e ha fatto il giro del mondo. Durante l’edizione serale del 14 marzo del telegiornale Vremya, Marina Ovsyannikova fa irruzione nello studio e, alle spalle della conduttrice Ekaterina Andreeva, esibisce un cartello contro la guerra: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo”. Pochi secondi, poi la regia lancia un servizio e interrompe il collegamento dallo studio. Prima del suo arresto, la donna aveva inoltre pubblicato su Telegram un video pre-registrato in cui diceva di vergognarsi di lavorare “per la propaganda del Cremlino”. Aveva poi ricordato, sempre via social, che l’articolo 29 della costituzione russa garantisce la libertà di pensiero ed espressione.

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