Ucraina, raid russo colpisce la torre della tv di Kiev. Almeno cinque le vittime

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Riprenderanno oggi, 1° marzo, i negoziati di pace fra Russia e Ucraina per cercare una soluzione diplomatica alla guerra. Dopo i primi spiragli di apertura di ieri, però, le forze russe sembrano aver intensificato l’attacco, con pesanti bombardamenti sulla città di Kharkiv, nell’Est del Paese.

Colpita la torre televisiva di Kiev

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Nel corso di un attacco russo è stata colpita la torre televisiva di Kiev. Sui social media sono stati postati alcuni video dell’accaduto, nei quali è ben visibile un colonna di fumo sulla struttura alta 385 metri. Il raid ha provocato almeno cinque vittime. Nelle ore precedenti all’attacco, l’esercito russo aveva invitato tutti i cittadini di Kiev residenti vicino ai ripetitori delle telecomunicazioni a lasciare le loro case. “Secondo l’intelligence le truppe russe stanno preparando un attacco aereo sulla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio dell’Unesco”, riferisce l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede.

Primo scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia

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Nel corso della giornata è avvenuto il primo scambio di prigionieri tra la Russia e l’Ucraina. Un convoglio militare di Mosca è giunto a Krasnopillya, nell’oblast di Sumy nel nord-est ucraino, vicino al confine, dove un ufficiale russo è stato liberato in cambio di cinque soldati di Kiev. Come riferito dal Kyiv Independent, l’informazione è stata diffusa su Telegram dal responsabile dell’amministrazione militare regionale ucraina, Dmytro Zhyvytskyi.

A Kharkiv colpiti obiettivi civili: “Crimini di guerra”

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Secondo il ministero degli Esteri ucraino, i missili russi avrebbero colpito anche degli obiettivi civili. La denuncia è contenuta in un video pubblicato sui canali social del dicastero, nel quale si vede un razzo centrare un edificio della Pubblica amministrazione.

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Dei video diffusi sui social mostrano infatti un ufficio governativo distrutto in piazza della Libertà distrutto dai bombardamenti. Secondo i servizi statali di emergenza ucraini dieci persone sono morte nell’attacco russo e oltre 20 ferite. Tra queste ci sarebbe anche un bambino.

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella serata di ieri, a margine del primo giorno di negoziati a Gomel ha definito i bombardamenti su Kharkiv “un crimine di guerra”. “Le trattative eque possono aver luogo quando una parte non colpisce l’altra parte con l’artiglieria missilistica proprio al momento dei negoziati”.

“Le forze russe hanno sparato brutalmente a Kharkiv con l’artiglieria missilistica. Questo è chiaramente un crimine di guerra. Città pacifica. Zone residenziali tranquille. Nessuna struttura militare – ha aggiunto –. Oggi ho firmato la domanda di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Abbiamo combattuto il nostro diritto di stare insieme a tutti in Europa, da pari a pari. La domanda è già stata presentata a Bruxelles”.

Zelensky: “Terrorismo di Stato da parte della Russia”

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“Il bombardamento della piazza centrale è terrorismo palese e inconfessato. Nessuno perdonerà, nessuno dimenticherà. L’attacco contro Kharkiv è un crimine di guerra – ha ribadito questa mattina Zelensky –. Questo è terrorismo di Stato da parte della Russia. Dopo questo, la Russia è ovviamente uno Stato terrorista e deve essere ufficiale”.

Il presidente ucraino ha poi annunciato che le forze russe stanno arrivando nella nostra capitale, proprio come hanno fatto a Kharkiv. Perciò la difesa di Kiev oggi è una priorità fondamentale per lo Stato. Se difendiamo Kiev, difenderemo lo Stato. Kiev è il cuore dell’Ucraina e deve battere. E batterà in modo che la vita possa vincere”.

“Ieri uccisi 16 bambini dai missili di Putin”

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Questa mattina Zelensky è infine intervenuto in videocollegamento alla plenaria del Parlamento europeo. “Sono lieto di vedere quest’unità dell’Ue, ma non sapevo che questo sarebbe stato il prezzo da pagare. Migliaia di persone sono state uccise, c’è una guerra”, ha dichiarato.

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E ha aggiunto: Putin parla di operazioni contro le infrastrutture militari, ma si tratta di bambini, ieri ne ha uccisi 16 con i suoi missili”.

Ucraina, continua l’avanzata russa verso Kiev

Nel frattempo, continua infatti l’avanzata russa verso Kiev. In queste ore le immagini dei satelliti della Maxar Technologies hanno infatti immortalato un convoglio di decine di mezzi militari dell’esercito di Mosca, lungo oltre 60 chilometri, che si dirige proprio verso la capitale ucraina. Lo riportano i media internazionali.

Ma il sindaco della città, l’ex pugile Vitalij Klitschko, ha assicurato alla Cnn che Kiev continuerà a resistere “a lungo” all’offensiva. A Kherson, invece, il primo cittadino Igor Kolykhayev ha annunciato che le forze russe sono ormai alle porte della città del Sud del Paese, che sorge vicino all’estuario del fiume Dnepr.

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Proprio da Kherson provengono le immagini di alcune donne incinte costrette a rifugiarsi nel seminterrato dell’ospedale cittadino a causa degli attacchi. A documentare l’accaduto è stato un ginecologo che lavora nella struttura sanitaria.

La resistenza dei cittadini di Berdiansk

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Su Telegram sono poi circolati filmati provenienti da Berdiansk, centro di 110mila abitanti sul Mar d’Azov, vicino Mariupol, dove la popolazione locale ha sfidato apertamente l’esercito russo. Le immagini mostrano decine di ucraini che in una piazza cantano l’inno nazionale e sventolano delle bandiere blu e gialle davanti ai soldati di Mosca.

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I presenti diventano via via più numerosi e scandiscono lo slogan “Berdiansk è Ucraina”, mentre i militari russi rimangono quasi impassibili ai piedi di due camion. Altri hanno invece intimato ai soldati che stazionano davanti al municipio di tornarsene a casa. Proprio ieri il ministero degli Esteri russo aveva annunciato di aver preso il controllo della città.

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Ma le azioni di resistenza dei civili ucraini si moltiplicano in diverse aree della nazione. Un video mostra ad esempio delle persone che tentano di bloccare e di fermare a mani nude l’avanzata di una jeep russa.

Sirene nella notte in tutta l’Ucraina

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Continuano intanto a risuonare in tutto il Paese le sirene di allarme. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, si preparano a un’altra giornata di bombardamenti le cittadine di Rivne, Ternopil, Vinnytsia e Volyn. Ma anche Leopoli (Lviv), ultima grande città ucraina al confine polacco, dove ieri sera l’allarme è scattato per quella che sembra un’esercitazione. Lo documenta il reportage di Francesco Maviglia, inviato di Alanews in Ucraina.

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L’ultima drammatica chat di un soldato russo

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Da New York, dove ieri si è tenuta una riunione speciale di emergenza dell’Assemblea generale dell’Onu, giunge infine una drammatica testimonianza della guerra. L’ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite, Sergiy Kyslytsya, ha infatti letto ai colleghi alcuni messaggi partiti dallo smartphone di un giovane soldato russo morto in Ucraina. Ci chiamano fascisti mamma, è così difficile”, recita uno di questi.

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I lavori, che dovrebbero portare al voto di una risoluzione contro l’aggressione russa all’Ucraina, si sono aperti con un minuto di silenzio. A invocarlo è stato il presidente maldiviano dell’Assemblea generale, Abdulla Shahid, il quale ha chiesto ai diplomatici di tutto il mondo di unirsi a lui in un momento di silenzio, preghiera o meditazione sulla guerra.

La Nato: “Non invieremo truppe o aerei in Ucraina”

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Nel frattempo, il segretario generale della Nato, Jens Stoltengerg, ha annunciato che l’Alleanza atlantica non invierà militari a Kiev. “La Nato è solidale con l’Ucraina, ma non invierà le truppe nel Paese o sposterà aerei nello spazio aereo ucraino”.

Oggi Stoltenberg, insieme al presidente polacco Andrzej Duda, ha visitato la base aeronautica di Lask, in Polonia. “Gli alleati – ha concluso – forniscono diversi tipi di sostegno militare: materiale, armi, sistemi di difesa aerea e altri tipi di attrezzature militari”.

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