Intelligenza artificiale a scuola: le 5 app per studiare meglio e con più facilità

L'utilizzo delle tecnologie e dell'IA nelle scuole è al centro di un grande dibattito - newsby.it
Newsby Paolo Pontremolesi 12 Novembre 2023

Strumento per aiutare l’apprendimento o per imbrogliare? L’uso delle app di IA da parte degli studenti accende un grande dibattito.

L’Intelligenza Artificiale ha fatto ormai da qualche mese il suo ingresso nella vita di tutti noi. Uno degli ambiti in cui il suo utilizzo è più dibattuto è quello scolastico: è giusto che gli studenti utilizzino l’IA per le attività scolastiche? L’opinione pubblica, ovviamente, è divisa. Sorprendentemente, però, anche la ricerca scientifica ha lanciato un allarme sull’utilizzo di questi strumenti da parte dei più piccoli.

Se da una parte alcuni studi evidenziano come questi strumenti possano fornire agli studenti un accesso immediato a una vasta gamma di risorse educative, dall’altra c’è grande preoccupazione per la dipendenza che gli studenti potrebbero sviluppare da queste tecnologie. Come al solito, però, impedire agli studenti di utilizzare qualcosa avrà solo l’effetto di invogliarli ad usarlo di più. Secondo molti esperti, l’approccio migliore sarebbe quello di educare i giovani a conoscere tanto le opportunità quanto i rischi di questi moderni strumenti.

Aiuto o imbroglio: il dibattito sulla tecnologia a scuola si riaccende con l’arrivo dell’IA

Uno dei servizi che più ha attirato la curiosità degli utenti in questi ultimi mesi è “Algor Education“. Questa app aiuta gli studenti in un modo inedito ed è stata definita da molti un vero e proprio “assistente dello studio”. Con Algor si possono  trasformare i testi direttamente in mappe concettuali, rendendo molto più facile comprendere i concetti fondamentali di alcune lezioni. La cosa più sorprendente è che Algor accetta come input sia file di testo che foto di libri o file audio.

Passiamo poi agli strumenti che possono aiutare gli studenti che hanno difficoltà con le lingue straniere. Tra i traduttori automatici più efficienti c’è sicuramente “DeepL“, che può tradurre testi da e in 24 lingue. Accetta anche file di testo come input, quindi si possono tradurre interi documenti Word. Per chi ha invece necessità di correggere piccoli errori grammaticali nella scrittura c’è “Grammarly“, un’estensione web che supporta gli studenti nella stesura di testi in lingua straniera. Attivandolo su Google, evidenzierà ogni errore in ogni testo che si scrive, suggerendone la correzione.

algor education è un app che fa mappe concettuali
Gli studenti di tutte le età dovrebbero essere istruiti a conoscere le opportunità e i rischi dell’IA (newsby.it)

Infine, passiamo a due strumenti che sono considerati un po’ più controversi. Si tratta di “Socratic” e “Photomat“. Con queste app, gli studenti possono risolvere facilmente compiti di aritmetica, algebra e geometria. Caricando una foto dell’esercizio, il sistema restituirà l’esercizio svolto. In questo caso non c’è molto da girarci intorno: queste app possono essere effettivamente usate dagli studenti per imbrogliare.

Ancora una volta, quindi, il nodo della questione non è se utilizzare questi strumenti, ma come farlo. Se è vero che comportano il rischio di un minore impegno da parte degli studenti, è anche vero che, se si trova il modo di sfruttare l’IA in maniera sostenibile, alcuni concetti saranno molto più facilmente accessibili per gli studenti.

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