Morte Emiliano Sala, condannato l’organizzatore del volo

C’è una condanna per il caso di Emiliano Sala, il calciatore argentino morto a 28 anni in un incidente aereo nel 2019. Il jet privato che avrebbe dovuto portarlo dai francesi del Nantes al Cardiff City, sua nuova squadra, precipitò nel Canale della Manica il 21 gennaio di due anni fa.

Per quell’episodio, il tribunale di Cardiff ha giudicato colpevole di negligenza l’imprenditore 67enne David Henderson, organizzatore del volo. Il verdetto della giuria della Cardiff Crown Court è stato di dieci voti a favore della colpevolezza e due contrari.

Il 12 novembre la sentenza per David Henderson

Il 12 novembre i giudici renderanno nota la pena che dovrà scontare Henderson, che può arrivare fino a cinque anni per il capo d’imputazione principale; più altri due per accuse minori. L’accusa è di aver messo in pericolo la sicurezza del velivolo, avendo organizzato il volo – insieme all’agente William McKay – senza richiedere i permessi e le autorizzazioni necessarie. Henderson era infatti sprovvisto dell’Fcp, il Foreign Carrier Permit.

Stando a quanto reso noto dai media internazionali, David Ibbotson, il pilota del Piper Malibu, aveva già trasportato sul monomotore dei passeggeri per conto dell’imprenditore 67enne. Nonostante, però, avesse una licenza scaduta e non fosse autorizzato ai voli commerciali né a viaggiare di notte.

L’inchiesta dell’Air Accidents Investigation Branch britannica ha stabilito che la causa della tragedia fu la perdita di controllo da parte di Ibbotson. In particolare, il tentativo di spingere la velocità massima del jet privato oltre le sue potenzialità in condizioni di poca luce e di meteo instabile.

Morte Emiliano Sala, nel 2022 una nuova inchiesta

Dopo l’incidente la famiglia di Emiliano Sala finanziò le ricerche dei corpi del calciatore (ritrovato il 6 febbraio successivo) e del pilota, mai rinvenuto. Si ipotizza che entrambi siano morti sul colpo. La causa del decesso di Ibbotson sarebbe riconducibile a un’intossicazione da monossido di carbonio in cabina. Motivo per cui sotto la lente degli investigatori c’è anche la manutenzione del velivolo.

Davanti alla giuria, Henderson ha infine ammesso di aver contattato i suoi collaboratori invitandoli al silenzio dopo l’incidente. L’obiettivo sarebbe stato quello di non scoperchiare “un vaso di Pandora”. Daniel Machover, che rappresenta la famiglia di Emiliano Sala, in una nota alla Cnn ha accolto con soddisfazione la condanna di Henderson.

Ma ha anche detto che questo è solo “un pezzo del puzzle” dell’incidente in cui ha perso la vita il calciatore argentino di origini italiane. Machover ha ribadito che i punti oscuri su questa vicenda sono ancora tanti e che spera vengano chiariti in una nuova indagine, la cui partenza “è prevista per febbraio dell’anno prossimo”.

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