Juventus, che stangata: -15 punti. Cosa può succedere adesso al club bianconero

È arrivata una stangata sulla Juventus. La sentenza della Corte Federale d’Appello ha inflitto 15 punti di penalizzazione al club bianconero, scivolato così dal terzo al 10° posto in classifica, da 37 a 22 punti, in compagnia di Empoli e Bologna. Entro 10 giorni la Juventus conoscerà le motivazioni e poi avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni. Ma c’è un altro rischio dell’orizzonte. Il processo sportivo può non finire qui: il filone che riguarda gli stipendi dei giocatori (secondo la procura di Torino non sono stati iscritti a bilancio) potrebbe far nascere nuovi procedimenti anche davanti alla giustizia sportiva. Senza dimenticare la situazione legata all’Uefa, che monitora la situazione. Anche in campo europeo si va da una penalizzazione all’esclusione delle competizioni continentali.

Bandiera della Juventus
Foto Pixabay | @jorono

Come funziona

Detto questo, il Collegio di Garanzia non può modificare la sentenza della Corte d’Appello. Quindi, non può eliminare o ridurre i 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus, la può soltanto rimandare indietro per una nuova discussione in caso di vizi di forma e/o violazioni di diritto della difesa. Il presidente del Collegio di Garanzia è da un anno la giurista napoletana Gabriella Palmieri Sandulli, 64 anni, avvocato generale dello Stato laureatasi alla Federico II. Ha una lunga esperienza in ambito sportivo, essendo stata componente del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (TNAS) e già componente proprio del Collegio di Garanzia dello Sport, con funzione di componente aggiunto della Seconda Sezione, nonché componente della Commissione di Garanzia degli organi di giustizia, di controllo e di tutela dell’etica sportiva. In caso di esito negativo, conferma dei 15 punti di penalizzazione, la Juventus potrebbe rivolgersi solo al Tar del Lazio e nel caso al Consiglio di Stato.

Cosa sono le plusvalenze?

Fatale alla Juventus, per ora (la squalifica, appunto, non è ancora definitiva), l’inchiesta sulle plusvalenze. Ma cosa sono? Sotto questa dicitura ricade il guadagno che ottiene una società dalla vendita di un calciatore, al netto della quota di ammortamento del cartellino che era ancora a bilancio. Si può fare un esempio. Una società acquista un giocatore a 40 milioni di euro, facendo cinque anni di contratto. La quota di ammortamento sarà di otto milioni l’anno (40:5=8). Se la società lo vende dopo due anni a 60 milioni, la plusvalenza si ottiene sottraendo ai 60 milioni una somma che è data dalla differenza tra i 40 milioni iniziali e l’ammortamento che resta: 40-(8 x 2)=24. Quindi, il risultato sono 24 milioni di plusvalenza. Però, diventano fittizie quando, attraverso lo scambio di giocatori, non vengono date valutazioni reali ai cartellini dei calciatori.

Stemma della Juventus
Foto Pixabay | @jorono

Come si è arrivati fin qui

Tutto è iniziato quando il 26 novembre 2021 la guardia di finanza ha perquisito le sedi di Torino e Milano della Juventus per cercare documenti sulla compravendita di giocatori e sulla formazione dei bilanci per gli anni 2019-21. È iniziata da questo momento l’indagine “Prisma”. Fin da subito sono stati due i filoni d’inchiesta: il primo riguardava i bilanci con le plusvalenze, ma anche alcune scritture private, quella che poi è stata ribattezzata “manovra stipendi” (con la famosa carta, poi trovata, che riguarda Cristiano Ronaldo, circa alcuni emolumenti che il calciatore dovrebbe ancora avere e altre retribuzioni passate). Il 1° aprile 2022 la Juventus è stata deferita dalla Procura federale assieme ai club con cui ha “organizzato” le manovre delle plusvalenze: Sampdoria, Napoli, Genoa, Empoli, Parma, Pisa, Pescara, Novara, Chievo Verona e Pro Vercelli. Il 15 aprile 2022 tutti i coinvolti e i club sono stati prosciolti dalle accuse dal Tribunale nazionale federale. Finita qui? Macché.

Le altre tappe

Sei mesi dopo, il 24 ottobre 2022, la Procura di Torino ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini preliminari nell’ambito della inchiesta Prisma: i reati ipotizzati sono stati “false comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato”. L’accusa è stata quella di aver ostacolato l’autorità di controllo, la Consob. Da parte sua, la Juventus si è difesa, ma a fine novembre sono arrivate le dimissioni in blocco di Andrea Agnelli e di tutto il Cda bianconero. Gianluca Ferrero è stato nominato presidente. Intanto, in contemporanea, la Procura Federale ha aperto un nuovo procedimento sugli accordi con i giocatori per l’integrazione degli stipendi. E il 22 dicembre scorso si è riaperto il procedimento sportivo in merito al caso plusvalenze: il Procuratore federale ha riscontrato nelle carte della Procura di Torino delle nuove plusvalenze, che non erano state considerate nel primo processo e su queste è stata aperta una nuova indagine. Da qui i 15 punti di penalizzazione.

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