Coronavirus, il focolaio del Genoa
fa tremare il mondo del calcio

Sono 14 i tesserati del Genoa risultati positivi al tampone per il Coronavirus e il mondo del calcio torna ad avere paura. A renderlo noto è stato il presidente della squadra rossoblù, Enrico Preziosi, secondo cui si tratta di 14 persone “tra calciatori, staff e medici”. Alle parole di Preziosi è poi seguito un comunicato della squadra diffuso sui canali ufficiali. Nella nota della società calcistica viene poi precisato che tra i 14 casi positivi segnalati ci sono quelli già noti di Mattia Perin e Lasse Schone. Non è invece stata svelata l’identità di tutti gli altri tesserati del club risultati positivi. Ma pare che i calciatori positivi siano otto.

A questo punto è scattata inevitabilmente la paura anche nel Napoli, dopo il match di domenica 27. Il Genoa, infatti, ha giocato (e perso per 6-0) al San Paolo proprio contro la squadra partenopea. L’ambiente azzurro è ora alle prese con l’incubo contagio: inevitabili a fine partita i contatti e i saluti tra le due squadre. Gattuso e i giocatori sono stati raggiunti dalla notizia delle 14 positività del Genoa nel loro giorno di libertà con le rispettive famiglie. Si ritroveranno nel pomeriggio per la ripresa della preparazione in vista della sfida di domenica sera contro la Juventus all’Allianz Stadium, ma prima si sottoporranno al primo ciclo di tamponi, il cui risultato arriverà dopo 24 ore. Venerdì è in programma il secondo decisivo.

Campionato di calcio ancora a rischio per il Coronavirus?

Come si comportano ora le squadre di calcio che hanno contagi da Coronavirus? Il prossimo impegno del Genoa, sabato a Marassi contro il Torino, potrebbe essere a rischio. Va detto che mentre l’Uefa ha stabilito un tetto di 13 calciatori contagiati per portare al rinvio (non alla sconfitta a tavolino) di una partita di Coppa, in Italia invece non è stato ancora fissato un limite, quindi al momento (in assenza di una normativa precisa) Genoa e Torino sabato alle ore 18 si dovrebbero giocare regolarmente. A meno che nei prossimi giorni la Lega di Serie A non decida diversamente. Il match in quel caso verrebbe spostato in infrasettimanale con impegni europei.

Diventerebbe decisamente meno agevole, invece, gestire uno spostamento anche di Juventus-Napoli, visto che si dovrebbe tenere conto pure del programma di Champions ed Europa League oltre che dalla finale di Supercoppa italiana, che vedrà bianconeri e azzurri contrapposti. Le decisioni sui rinvii sono di competenza del Consiglio di Lega. E, dopo quello di ieri, al momento non ce n’è un altro fissato. Potrebbe però esserne convocato uno al volo già oggi. E nel frattempo rispunta l’ipotesi playoff, già paventata nella scorsa primavera.

Spadafora: “Non ci sono ancora condizioni per uno stop della Serie A”

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Il caso dei positivi del Genoa mi preoccupa tanto. Sentirò Gravina e Dal Pino. Campionato a rischio interruzione? No, non credo che siamo ancora in queste condizioni. Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, entrando a Montecitorio. Spadafora ha anche commentato la recente polemica con i vertici del Coni e del Cio sulla riforma dello sport: “Sicuramente la situazione è ricomponibile. Dobbiamo trovare un punto di contatto nell’interesse di tutto lo sport”.

Il virologo Di Perri: “La serie A non deve fermarsi”

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Sul tema è intervenuto anche il virologo di Torino Giovanni Di Perri. “È tutto basato sulla responsabilità degli attori, le condizioni di privilegio di un calciatore sono tali per cui credo che possa fare dei sacrifici particolari per cercare di non infettarsi, se ci riescono i medici che lavorano con i pazienti Covid possono farcela anche i calciatori. Non so cosa sia successo al Genoa, è sfortuna. La Serie A non deve fermarsi“, ha spiegato l’esperto.

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