Anche il Festival di Cannes si arrende al Coronavirus: “Faremo qualcosa di diverso”

Gli organizzatori del Festival di Cannes, una delle più importanti rassegne cinematografiche al mondo, hanno comunicato che ogni piano per organizzare un’edizione ‘fisica’ per il 2020 è stato cancellato. A comunicarlo ufficialmente è stato il direttore artistico della manifestazione, Thierry Fremaux, in un’intervista a Screen. Allo studio, da parte degli organizzatori, la possibilità di sponsorizzare in altri eventi i film che sarebbero stati selezionati per il festival di quest’anno.

Una decisione sofferta

“Non avremmo potuto mai immaginare di cancellare il festival – ha detto Fremaux -. Siamo travolti da un senso di nostalgia e tristezza. In questo momento, però, un’edizione ‘fisica’ di Cannes 2020 è impossibile da mettere in atto. Dobbiamo fare qualcosa di diverso”.

Gli organizzatori avevano annunciato lo scorso aprile un primo rinvio del festival, che avrebbe dovuto svolgersi proprio a metà maggio, per le restrizioni agli eventi pubblici da parte del governo francese. La possibilità di un rinvio ai prossimi mesi, però, si è fatta via via più remota col passare dei giorni e inoltre l’idea di una versione ‘virtuale’ del festival (come accaduto, ad esempio, con il David di Donatello 2020) non ha mai entusiasmato Fremaux e i suoi collaboratori.

L’idea degli organizzatori di Cannes 2020

Quest’anno, quindi, ci sarà effettivamente qualcosa di molto diverso rispetto agli anni scorsi: Fremaux ha annunciato che all’inizio di giugno sarà annunciata la lista dei film che avrebbero dovuto essere proiettati durante il festival. Tra questi ci saranno The French Dispatch di Wes Anderson, Da 5 Bloods di Spike Lee, Tre Piani di Nanni Moretti e il Soul, film di animazione Pixar. “L’obiettivo è quello di organizzare eventi in diversi cinema, una specie di ‘Cannes fuori dalle mura’ ha detto il direttore artistico. Fra le città che potrebbero ospitare le proiezioni, Fremaux ha citato Toronto, Deauville, San Sebastian, New York, Busan e Lione. In programma anche una collaborazione con il Festival del Cinema di Venezia, in programma dal 2 settembre. Fremaux non ha inoltre escluso accordi con Netflix, con i cui vertici non era mancata qualche tensione in passato.

In conclusione, il direttore artistico del Festival di Cannes ha lanciato un appello al governo francese perché supporti l’industria cinematografica. “Ci vogliono misure protettive – ha detto –, soprattutto per quel che riguarda l’aspetto economico. Nel 2008 abbiamo protetto le banche: ora dobbiamo proteggere cinema, teatri, librerie. Ho bisogno della mia banca tanto quanto ho bisogno del mio cinema”.

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