Covid, Cdc: “La variante Omicron è tre volte più contagiosa di Delta”

Rispetto alla variante Delta del coronavirus Sars-CoV-2, Omicron è tre volte più contagiosa. Ad affermarlo sono i Centers of Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti. “I dati preliminari indicano che la variante Omicron è fino a tre volte più contagiosa della variante Delta. Con i periodi di isolamento e quarantena più brevi, secondo le raccomandazioni, è cruciale che le persone continuino a indossare mascherine adeguate e ad adottare precauzioni supplementari nei cinque giorni successivi alla fine dell’isolamento o della quarantena”, spiegano gli esperti.

La contagiosità di Omicron

Le raccomandazioni dei Cdc si basano in parte su uno studio inglese disponibile in pre-print dal 24 dicembre. I dati contenuti al suo interno “rafforzano l’importanza dell’uso della mascherina. Dopo il quinto giorno successivo a un test positivo, si stima che il 31% delle persone resti contagioso”. Questa percentuale scende al 22% con il sesto giorno e al 16% nel settimo. Il 5% dei positivi può infettare anche dopo dieci giorni. Di fronte a questi dati, i Cdc invitano a continuare a indossare le mascherine e seguire le strategie di prevenzione per ridurre le probabilità di contagio. Se possibile, tutti dovrebbero “ricevere le dosi di vaccino raccomandate e il booster, rispettare il distanziamento sociale, fare i tamponi quando necessario e areare gli ambienti”.

Lo studio dell’Università dell’Hokkaido

Le raccomandazioni dei Cdc sono anche legate a una ricerca dell’Università dell’Hokkaido pubblicata sul Journal of Medical Virology. Sotto la guida di Kimihito Ito, gli studiosi hanno sviluppato un metodo per calcolare la contagiosità di una variante del Covid-19. Nello specifico, si sono basati sui dati relativi a 758 casi di Omicron confermati in Danimarca. Nello studio, gli esperti nipponici spiegano che “l’enorme vantaggio a livello di trasmissione può derivare dalla maggiore trasmissibilità intrinseca di Omicron rispetto a quella di Delta e alla sostanziale capacità della nuova variante di sfuggire all’immunità esistente a livello di popolazione conferita in modo naturale o con la vaccinazione”.

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