Telefonata tra Draghi e Putin: i contenuti del colloquio

Nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo Mario Draghi ha avuto un colloquio al telefono di circa un’ora con Vladimir Putin. La conversazione era stata annunciata nei giorni scorsi. Nella giornata odierna la telefonata c’è effettivamente stata. Putin e Draghi, il quale tenta di svolgere il ruolo di mediatore di guerra, sulla strada verso la pace in Ucraina, hanno discusso soprattutto del pagamento del gas in rubli e l’andamento del negoziato.

Un colloquio che arriva a una settimana di distanza dal discorso del presidente ucraino Vladimir Zelensky al Parlamento italiano. Durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo di Bruxelles, Draghi aveva previsto che avrebbe sentito il presidente russo Putin. Il tutto nella speranza di portare avanti una trattativa “per cercare la pace” e porre fine all’invasione russa in Ucraina. La notizia della telefonata tra Draghi e Putin era stata anticipata in mattinata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per poi essere confermata da Palazzo Chigi.

La telefonata tra Draghi e Putin segue quella tra Biden e Zelensky

La telefonata tra il presidente del Consiglio italiano e il capo del Cremlino fa seguito ai colloqui sulla crisi ucraina tenuti nel pomeriggio di martedì 29. Draghi aveva avuto colloqui, infatti con il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Ma anche con il cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz, e il primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson.

Durante il vertice era stata condivisa la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. Lo aveva fatto sapere Palazzo Chigi. Nel frattempo, sempre nel pomeriggio del 30 marzo, è intercorsa anche una telefonata tra Biden e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. Mentre Russia e Cina hanno condannato le sanzioni unilaterali decise da Usa, Ue e alleati contro Mosca per la sua aggressione militare all’Ucraina, definendole “illegali e controproducenti”.

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