Riforme, Calenda: “A Tajani dico che il prendere o lasciare non va bene”

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Prima di entrare a Palazzo Madama per partecipare al 75esimo anniversario della prima seduta del Senato, Carlo Calenda, il leader di Azione, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. “Noi del Terzo Polo siamo compatti sull’idea di un premier con più poteri che può essere indicato direttamente dagli elettori, il tema ora è: come lo si realizza? Con il Pd non abbiamo avuto modo di parlare, ma alla Schlein ho inviato la nostra proposta sul salario minimo contrattuale e spero di discutere di quello. La posizione del Pd sulle riforme non la conosco“, ha affermato. “Se c’è un margine di contrattazione? Certo, bisogna andare dalla Meloni senza pregiudizio – ha continuato -. Bisogna trovare un assetto istituzionale che consenta al premier di scegliere la sua squadra e al Parlamento di funzionare meglio con un monocameralismo“. Mentre sulle parole del ministro Tajani, che ha dichiarato che la discussione sulle riforme può procedere anche senza le opposizione, ha detto: “Non è il modo migliore di partire per discutere. Il prendere o lasciare non va bene“.

Riforme, Tajani: “Calenda cattivo studente che non legge”

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Anche Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti. “Il Senato della Repubblica è un’istituzione cardine della nostra democrazia e quindi è bene celebrarla. La storia dell’Italia è segnata da tanti eventi che sono avvenuti qui e per questo dobbiamo continuare a difenderla“. “Non ho mai detto che proseguiremo a colpi di maggioranza sulle riforme – ha continuato -. Ma se l’opposizione va sull’Aventino, noi proseguiremo perché sono un impegno preso con i cittadini. Bastava ascoltare l’intervista di ieri“. Promette dialogo con le opposizioni: “Scriveremo le riforme insieme e saremo aperti alle controproposte. Calenda è un cattivo studente, non ha letto“.

Verini: “Proponiamo di rafforzare governo e Parlamento. Niente presidenzialismo”

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Uscendo da palazzo Madama, il senatore dem Walter Verini ha risposto parlato del possibile andamento dell’incontro di domani con Giorgia Meloni. “Ci aspettiamo che il governo scopra le carte. Se decideranno di non indebolire la funzione del Parlamento e del Presidente della Repubblica, noi siamo disponibili a discutere. Se si vogliono promuovere riforme che indeboliscono la figura del presidente e del Parlamento, allora saremo all’opposizione. Fare le riforme da soli, come dice Tajani, non è il modo migliore per cominciare a discutere. Il presidenzialismo è l’unica cosa che non si può fare per il ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica – ha continuato -. La nostra proposta? Intanto sappiamo cosa non vogliamo: il presidenzialismo. Quello che desideriamo è una riforma che rafforzi il potere del governo e del Parlamento“.

Riforme, Romeo: “Si rischia di fallire se non si fanno con l’opposizione, la storia lo insegna”

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Anche Massimiliano Romeo, il capogruppo della Lega, ha affrontato la questione. “Le riforme dovranno essere fatte con l’opposizione perché la storia recente dimostra che farle da soli non porta bene. Queste dovranno essere analizzate e stiamo discutendo per poter fare qualcosa tutti insieme“.

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