Milano, Sala: “Non ho fiducia in un governo che non ascolta la città”

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“Non posso avere fiducia in un governo che non ascolta la città. Negli ultimi anni Milano è sempre stata definita il traino del Paese per Expo, per le Olimpiadi, per la nostra forza propulsiva, per l’attrattività delle nostre università. Ora sembra invece un governo così lontano dalla città”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, parlando in Consiglio comunale dei problemi a chiudere il bilancio.

“Milano ha ricevuto 478 milioni nel 2020 e 467 nel 2022, e per il 2022? Per ora zero o giù di lì. Come se nel 2022 i problemi fossero risolti, è evidente che non si può costruire un bilancio equilibrato con numeri del genere. Al momento abbiamo congelato una parte della spesa ed è evidente che se sarò costretto a fare tagli, li farò perché è una mia responsabilità. Ma non posso esimermi dal dire che non ho fiducia di un governo che non vuole affrontare questa evidenza”.

Sala: “Della performance di Milano ha tratto beneficio tutto il Paese”

In aula erano presenti anche alcuni parlamentari lombardi di centrosinistra e centrodestra, a cui Sala si è rivolto con queste parole: “Della buona performance di Milano ne hanno tratto beneficio i milanesi, ma anche molto il Paese. È importante che siate qua oggi, perché c’è qualche perplessità sull’azione del governo. Sono molte settimane che cerchiamo di discutere io e i rappresentanti della Giunta, però il tempo passa e non siamo riusciti ad avere nessuna risposta”. Secondo il primo cittadino, dopo la pandemia Milano “ha una situazione più delicata rispetto ad altre città. Qui c’è un paradosso perché le città più virtuose che generavano entrate extra tributarie ora pagano un pegno maggiore e sono in difficoltà”.

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Infine, Sala si è soffermato sul meccanismo perequativo che alimenta un fondo di solidarietà tra i Comuni italiani ridistribuendo le somme dell’Imu, in modo che alcuni Enti non siano penalizzati. “Con questo meccanismo da molti anni Milano registra una penalizzazione rilevante, questo nella misura di 130 milioni. Nel dare e nell’avere abbiamo un negativo di 133 milioni. E non ce ne siamo mai lamentati, non lo faremo nemmeno oggi perché è un meccanismo che ha la sua rilevanza”.

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