Migranti, Berlino accusa: “Roma vìola il regolamento di Dublino”- Cos’è e cosa prevede

Mentre a Lampedusa i barchini fanno la fila per entrare nel porto di Lampedusa e l’hotspot dell’isola è come al solito sull’orlo del collasso, la Germania decide di sospendere la redistribuzione dei richiedenti asilo dall’Italia. E come se non bastasse, la Francia blinda il confine tra Mentone e Ventimiglia.

L’altra faccia della medaglia è che Roma ha sospeso da almeno nove mesi le riammissioni, alla luce del flusso eccezionale di migranti dal Nord Africa che ormai sfiora 120mila arrivi, in palese violazione del regolamento di Dublino.

Berlino accusa: “L’Italia vìola il regolamento di Dublino”

Secondo il regolamento la competenza per la gestione delle richieste d’asilo spetta al primo Paese di approdo. E nel caso il richiedente asilo lasci il Paese prima che l’iter sia concluso, deve essere rimandato indietro. Con una lettera del 5 dicembre 2022, l’Italia ha informato gli altri Stati membri della Ue che i trasferimenti sarebbero stati temporaneamente sospesi per motivi tecnici e per mancanza di capacità di accoglienza. 

Ora arriva lo stop di Berlino al processo di selezione dei richiedenti asilo in arrivo dall’Italia nell’ambito del “meccanismo di solidarietà volontaria”. Il motivo? La “forte pressione migratoria” e la “continua sospensione dei trasferimenti previsti dal regolamento di Dublino“, ha spiegato la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser al quotidiano Die Welt. L’Italia è stata informata della decisione di congelare la pratica “fino a nuovo ordine”.

Parigi blinda i confini

Mentre si teme un’altra ondata di partente dalla Libia, dopo le inondazioni che hanno devastato la Cirenaica, Parigi ha fatto sapere di voler blindare ulteriormente la frontiera con Ventimiglia. Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ieri ha annunciato da Mentone rinforzi nella lotta contro l’immigrazione clandestina al confine con l’Italia, dove la pressione sta aumentando. “Abbiamo un aumento del 100% dei flussi”.

Aumenteranno le unità di forze mobili, poliziotti o gendarmi, così come i militari assegnati alle ricognizioni notturne in montagna e i doganieri. I militari schierati al confine potranno utilizzare anche i droni. Previsto anche un giro di vite contro i cosiddetti “passeur”, che aiutano i migranti a valicare il confine.

Già alla fine dello scorso aprile la premier transalpina Elisabeth Borne aveva annunciato l’invio di 150 gendarmi e poliziotti in più al confine con l’Italia per respingere migranti e richiedenti asilo che attraversano la frontiera per entrare in Francia.

Migranti nell'hotspot di Lampedusa
Foto ANSA / VINCENZO LIVIERI – Newsby.it

Lampedusa al collasso

Intanto gli arrivi a Lampedusa proseguono senza sosta. I barchini dei migranti fanno la fila per sbarcare al molo Favaloro. Sono oltre cento quelli arrivati solo nelle ultime 24 ore sull’isola.

Tutti i record precedenti sono stati polverizzati e nell’hotspot di Contrada Imbriacola in mattinata la Croce Rossa ha registrato la presenza di oltre 6mila migranti, incluse molte famiglie con bambini. Il centro potrebbe ospitare al massimo 400 persone.

Ma i numeri vengono aggiornati di continuo mentre le navi della Guardia Costiera compiono un autentico tour de force per soccorrere le persone che viaggiano su imbarcazioni precarie.

Per ridurre la pressione sull’isola, il sindaco Filippo Mannino invoca “un sistema di accoglienza di navi in rada per il recupero e il trasferimento veloce dei migranti in terraferma e un Consiglio dei ministri ad hoc da tenersi a Lampedusa per l’esame della situazione”.

Serve “un intervento immediato della Protezione civile a supporto sia dei migranti che della stessa popolazione la quale, dopo 30 anni di generosa accoglienza, ha ormai esaurito le proprie risorse psico-fisiche ed economiche“, dice il primo cittadino.

Salvini: “Difendere i confini è un dovere”

Ieri anche il leader della Lega Matteo Salvini è tornato a calvare un vecchio cavallo di battaglia del Carroccio, come “l’assenza dell’Europa” che lascia sola l’Italia a gestire gli arrivi dal Nord Africa. “Difendere i confini non è un diritto ma un dovere. Mentre di immigrazione in passato tanti altri hanno parlato, noi quando facciamo una promessa facciamo di tutto anche rischiando del nostro“, ha detto il vicepremier annunciando che sarà a Palermo per il processo Open Arms, che lo vede imputato con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per avere tenuto in mare per due settimane 150 persone nell’agosto del 2019, quando era ministro dell’Interno.“Ho fatto quello che rifarei mille volte”.

Patto Ue asilo e immigrazione, riprendono i negoziati

Spetterà al nuovo capo del Viminale Matteo Piantedosi provare a ricucire lo strappo con Parigi e Berlino quando il 28 settembre a Bruxelles incontrerà gli omologhi Darmanin e Faeser per riprendere il negoziato sul nuovo Patto asilo e immigrazione con cui l’Unione europea intende riformare le proprie politiche migratorie, incluso il regolamento di Dublino.

Intanto i tentativi messi in campo da Italia e Ue per bloccare le partenze dalle coste nordafricane non sembrano aver dato i frutti sperati. A cominciare dal Memorandum d’intesa con la Tunisia. I fondi comunitari promessi al presidente tunisino Kais Saied non sono ancora arrivati e i barchini in partenza da Sfax fanno la coda per entrare nel porto di Lampedusa. Come documentato dal dossier di Ferragosto del Viminale, la maggior parte delle persone che raggiungono l’Italia proviene dalla Tunisia, a differenza dello scorso anno, quando si partiva perlopiù dalla Libia.

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