Lavoro, salari bassi e precarietà | La minaccia: “Riforme subito o mobilitazione”

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Stipendi troppo bassi, precarietà e spese insostenibili cui far fronte ogni mese sono al centro dell’attenzione di un numero sempre più alto di cittadini. E ora la sensazione è che la misura sia definitivamente colma, con il vaso che rischia di tracimare nel giro di pochi mesi o addirittura settimane.

Lavoro: che cosa serve e che cosa chiedono i sindacati

Penso che serva una legge sul salario minimo e la riduzione dell’orario di lavoro. Un’iniziativa per aumentare i salari in questo Paese che sono i più bassi d’Europa, mentre il costo della vita schizza con l’inflazione all’8%. Le persone non ce la fanno più“. Così il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, intervenuto oggi alla tavola rotonda con i leader del centrosinistra durante l’evento ‘Il lavoro interroga’, organizzato dalla Cgil a Roma. E proprio i sindacati, stavolta, minacciano barricate.

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Si teme un autunno caldo? L’autunno è già caldo. Già adesso la gente non ce la fa, serve un intervento immediato. Servono riforme strutturali. C’è il problema di cosa mettere nella legge di bilancio, perché non è il momento delle una tantum ma di interventi strutturali“, avverte il leader della Cgil, Maurizio Landini, nel confronto ‘Il lavoro interroga’ organizzato oggi dal sindacato con la politica. Combattere la precarietà? “Bisogna cambiare leggi sbagliate che sono state fatte. È il momento di istituire un unico contratto di inserimento al lavoro finalizzato ala stabilità“.

Salari troppo bassi: cosa succederà tra estate e autunno

L’impoverimento dei salari? “C’è un’unica soluzione: aumentarli. Se si va nella direzione del taglio del cuneo, deve andare tutto a favore dei lavoratori“, spiega Landini. Questa soluzione per rilanciare il lavoro, però, può avere luogo solamente se “tagliare i contributi per aumentare i salari significa non avere poi una pensione non decorosa“. La riforma fiscale? “La delega fiscale che è stata discussa non ci convince“.

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La Cgil, rispetto al passato, stavolta però non intende aspettare. “Se dovessimo vedere che non si aprono spazi di dialogo sul lavoro, l’indicazione che ho dato è che non aspetteremo di essere convocati. I mesi di luglio e settembre non saranno di riposo – avverte Landini –. Serviranno invece, se necessario, a preparare anche iniziative e mobilitazioni“. Landini spiega infatti che “vogliamo cominciare già prima a confrontarci, e allo stesso tempo vogliamo mettere in campo delle nostre proposte. E le vogliamo fare coinvolgendo anche lavoratrici e lavoratori“.

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Contemporaneamente del dramma del lavoro in Italia si è occupata anche la Uil a Napoli. “L’Istat conferma che l’Italia produce solo lavoro precario. Decreto taglia bollette? Servono interventi strutturali, riposta parziale“. Così il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, a margine del XIII congresso della Uil Campania. Un congresso molto sentito, come si capisce già dal titolo “Più diritti e meno diseguaglianze: colmiamo il vuoto“.

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