Di Maio: “Ucraina? Strada della pace in salita, armiamoci di diplomazia”

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La strada della diplomazia e della pace è stretta e in salita, ma è l’unica che possiamo percorrere. Non esistono alternative. Dobbiamo armarci di diplomazia, e l’Italia metterà in campo tutte le iniziative che servono per ravvivare il negoziato. Che, in questo momento, sta subendo un brusco rallentamento“. A parlare è Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, a margine del congresso di Articolo Uno dal titolo ‘Un mondo nuovo, una sinistra grande’.

Il ruolo dell’Italia nella guerra tra Russia e Ucraina

Ovviamente tutto ciò su cui stavamo discutendo fino a qualche mese fa come forze politiche ha subito un brusco rallentamento, causato da una guerra che arriva a circa due mesi di combattimenti sul campo. Migliaia di persone sono morte, di cui duecento sono bambini – ha ricordato Di Maio –. Ma non possiamo pensare di risolvere questa crisi in altro modo se non con la diplomazia“.

Mentre si parla dell’imminente incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, Di Maio insiste sul ruolo del nostro Paese nella vicenda bellica. “Noi come Italia abbiamo il dovere di ravvivare il negoziato e arrivare ad una soluzione diplomatica. È un dovere che abbiamo sia nell’Unione europea, sia nella Nato, sia all’interno delle Nazioni Unite. Ma ce l’abbiamo anche nei rapporti bilaterali con altri Stati“, ha dichiarato il ministro degli Esteri.

Di Maio e le esigenze dell’Europa: “Il sovranismo non ci serve”

Dopo le polemiche sulle dichiarazioni evasive di Giuseppe Conte, Di Maio si è quindi soffermato sulle elezioni in Francia. “L’ho detto già, quindi non dico niente di nuovo. Per me in questo momento è chiaro che ci serve più europeismo – è la ricetta del ministro –. È necessario, se vogliamo un’Unione europea forte e che sia in grado di istituire per esempio il tetto massimo al prezzo del gas. Ovviamente il sovranismo tende a chiudere gli Stati e distruggere l’Unione europea e la Nato. A noi servono forze europeiste, per proteggere di più le nostre famiglie e imprese nei nostri territori nazionali“.

L’investimento comune nella difesa, nella politica estera europea e negli altri obiettivi che abbiamo di fronte è fondamentale“, ha quindi insistito Di Maio. Che, sul possibile invio di altre armi in Ucraina, ha glissato. “Tutto il dibattito che in questo momento c’è, riguarda ovviamente l’impegno che il Parlamento ci ha dato un mese fa. Questo assolutamente nei limiti dell’impegno della risoluzione che ha approvato“, sono state le sue parole.

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