Afghanistan, Salvini: “Italia decida da sola quanto restare”

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La decisione del presidente statunitense Joe Biden di ritirare le truppe dall’Afghanistan entro fine agosto divide i politici italiani. Non è d’accordo il leader della Lega, Matteo Salvini, che critica le dichiarazioni dell’ex premier Giuseppe Conte in merito a un possibile dialogo con i talebani. “È sconfortante che una forza di governo che esprime il ministro degli Esteri, che spero prenda le distanze dallo sproloquio di Conte, parli di un probabile dialogo con i terroristi talebani“, ha detto Matteo Salvini.

In merito al ritiro delle truppe, le parole del leader della Lega non lasciano dubbi. “Mi auguro che l’Italia scelga in autonomia e questo chiedo al governo italiano: di non dipendere senza aprire bocca dalle scelte non condivise degli americani“, ha aggiunto Salvini. “Mi auguro che le istituzioni italiane rimangano lì tutto il tempo necessario, perché le minacce dei talebani per quanto mi riguarda contano meno che zero“, ha concluso il leader della Lega.

Milano, Salvini: “Io in lista? Darò una mano come a Roma”

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Salvini ha quindi commentato la sua mancata candidatura alle elezioni comunali a Milano. “Sto lavorando per tutta Italia, dove voteranno 1.300 comuni, più la Calabria. Cercherò di essere ovunque, ovviamente da milanese, la mia città ce l’ho nel cuore, però se faccio una cosa la voglio fare fino in fondo“. E ha aggiunto, a margine di una visita alla periferia milanese di Pontelambro: “Darò una mano a Milano, come a Roma e in Regione Calabria“.

Stamattina abbiamo fatto alcuni incontri e avremo una lista che punta ad essere la prima in città“, ha precisato Salvini. “Arriveremo al ballottaggio con il sindaco Sala e poi ce la giocheremo, idea per idea e quartiere per quartiere“, le parole del leader del Carroccio. Come promesso, “la metà dei candidati della Lega saranno delle professioni, senza tessere di partito in tasca, e il capolista o la capolista, sarà un esponente della società civile“, ha sottolineato Salvini.

“Non decide il piccolo Letta cosa farà il grande Draghi”

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Infine, l’ex ministro degli Interni è tornato sull’idea, ribadita ieri al Meeting di Rimini dal leader del Pd, Enrico Letta, secondo cui Mario Draghi dovrebbe rimanere premier fino al 2023. “Mi è sembrata un’idea di pessimo gusto per togliere un competitor per il Quirinale perché il Pd ha fame di Quirinale“. Secondo Salvini, è “di pessimo gusto decidere cosa farà il signor Mario Draghi e sicuramente non è il piccolo Enrico Letta a decidere cosa farà il grande Mario Draghi, che deciderà in autonomia. E quello che deciderà ce lo comunicherà“.

E ancora: “Io traduco il diktat del Pd ‘Draghi deve restare fino al 2023’ come ‘Al Quirinale voglio uno del Pd’ – ha concluso il segretario della Lega -. Anche no, basta. Penso che Draghi deciderà in autonomia senza le indicazioni di Letta” e anche sul voto, Salvini ha ribadito “deciderà Draghi, non sarà Letta a decidere“.

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