Ucraina: Medvedev invoca la terza guerra mondiale

“Per noi la Crimea fa parte della Russia. E questo è per sempre. Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il nostro Paese. Se uno Stato membro della Nato fa una tale mossa, porterà a un conflitto contro l’intera Alleanza del Nord Atlantico: la terza guerra mondiale. Un disastro totale”. Così ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un’intervista ad Argumenty i Fakty, riportata dalla Tass, nel corso del giorno numero 125 della guerra in Ucraina. Secondo Medvedev La possibile adesione dell’Ucraina alla Nato rappresenta un pericolo maggiore per la Russia rispetto alladesione di Svezia e Finlandia.

Guerra in Ucraina: gli aggiornamenti dopo l’attacco missilistico a Kremenchuk

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Nel frattempo, sale a 18 morti il bilancio delle vittime del bombardamento che ha colpito un centro commerciale a Kremenchuk, in Ucraina, il 28 giugno. Lo hanno annunciato le autorità ucraine. Intato le operazioni di ricerca e salvataggio continuano ancora e i soccorritori cercano una quarantina di dispersi scavando nelle macerie. Delle 59 persone ferite, circa 25 sono ricoverate nel reparto di terapia intensiva dellospedale della cittadina sul fiume Dnipro, nella regione della Poltava al centro del Paese. Il tutto in una guerra in Ucraina che non accenna a terminare.

Mentre “le forze ucraine continuano a consolidare le loro posizioni sulla parte alta della città di Lysychansk, dopo il ritiro da Sieverodonetsk”, secondo l’intelligence della Difesa britannica nei giorni scorsi “la Russia ha lanciato ondate insolitamente intense di attacchi in tutta l’Ucraina utilizzando missili a lungo raggio. Tali attacchi, che probabilmente hanno utilizzato missili AS-4 Kitchen di epoca sovietica e i più moderni AS-23a Kodiak, sono stati “lanciati sia dallo spazio aereo bielorusso che da quello russo. Questi missili, spiega ancora l’analisi britannica, “sono state progettate per colpire obiettivi di importanza strategica, ma la Russia continua a utilizzarle per ottenere vantaggi tattici”.

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