Ucraina, Putin: “La Nato non ci ha ascoltato”. Raid a Odessa, Michel si rifugia

Quella del 9 maggio non è una data come le altre per i russi. Non per la guerra in corso in Ucraina, ma perché coincide con il Giorno della Vittoria; ovvero la ricorrenza in cui Mosca celebra la vittoria contro la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. L’evento è iniziato con l’atteso discorso del presidente russo Vladimir Putin, che si è subito rivolto ai soldati. “Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria“, ha esordito lo Zar.

Ucraina, Putin: “No all’orrore di una guerra globale”

La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci“, ha aggiunto Putin. Il presidente ha poi sottolineato che  “l’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta“.

Putin ha spiegato che una delegazione di veterani americani della Seconda guerra mondialeavrebbe voluto venire a Mosca” per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo, “ma è stato loro vietato” di farlo. Il presidente è poi tornato a parlare ai soldati. “Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro“, affinché “non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti“. Ha aggiunto di aver firmato l’ordine di dare assistenza statale ai figli dei militari uccisi in Ucraina.

Durante il discorso c’è stato anche un minuto di silenzio per i militari uccisi durante la seconda guerra mondiale e negli scontri nel Donbass. Putin ha poi dichiarato che attaccando l’Ucraina Mosca ha risposto ad “una minaccia diretta vicino ai confini russi“, perché “era stato preparato un attacco, anche contro la Crimea”. Il presidente ha anche sottolineato l’importanza di evitare che si ripeta “l’orrore di una guerra globale.

Giornata della Vittoria: parata a Mosca, niente festa a Kiev

Per festeggiare il 77esimo anniversario della Giornata della Vittoria, Mosca ha organizzato una parata militare nella Piazza Rossa, alla quale hanno presi parte circa 11mila soldati. Erano presenti anche dei carri armati e altre attrezzature militari. Inoltre, sono stati coinvolti alcuni paracadutisti che hanno preso parte all’”operazione militare speciale”. Otto jet da combattimento avrebbero dovuto disegnare una “Z” nel cielo,  ma l’esibizione è stata annullata a causa di alcuni problemi meteorologici.

I festeggiamenti per la Giornata della Vittoria si sono svolti senza il coinvolgimento di alcun capo di stato straniero. L’Ucraina ha invece smesso di celebrarla ormai da tempo e quindi a Kiev quello di oggi è un giorno feriale. In un primo momento il governo aveva pensato di imporre un coprifuoco nella capitale, ma poi l’idea è stata scartata. “Nessuna parata e nessuna festa, perché Mosca usa il 9 maggio come uno strumento di riaffermazione della propria potenza imperiale”, hanno spiegato delle fonti ucraine.

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In un video postato sui social mentre cammina nel viale Khreschatyk deserto all’alba, Zelensky ha parlato della Giornata della Vittoria. “Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli, e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa hanno fatto i nostri antenati durante la Seconda guerra mondiale, in cui morirono più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due Giorni della Vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà nessuno. Abbiamo vinto allora. Vinceremo ora. E Khreschatyk vedrà la parata della vittoria: la vittoria dell’Ucraina!“.

La parata del 9 maggio nella città occupata di Mariupol

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A Mariupol, città occupata dalle forze russe, si è invece svolta una parata in occasione del 9 maggio. Le immagini, diffuse dal consigliere del sindaco, Petro Andryuschenko, mostrano in testa alla sfilata Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, e dietro un enorme e lungo drappo grigio e arancione che copre l’intera strada. Non ci sono mezzi militari, ma solo persone per la maggior parte in abiti civili che tengono il drappo ai lati della strada, cantano e sventolano qualche bandiera rossa nella giornata senza nuvole.

Zelensky al G7: “60 morti nel raid russo su scuola nel Lugansk”

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Durante un intervento in videoconferenza a un vertice del G7, Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha parlato di quanto avvenuto ieri a Bilogorivka, un villaggio nella regione di Lugansk, dove una bomba russa ha ucciso 60 civili. Il leader ha spiegato che l’edificio dava rifugio a 90 persone, solo 30 delle quali si sono salvate. Sin dall’inizio si era temuta una strage. “Questo significa imitare il male che i nazisti hanno portato in Europa“, ha osservato Zelensky.

I leader del G7 hanno dichiarato che Putin “non deve vincere“, perché “ha violato l’ordine internazionale basato sulle regole, in particolare la Carta delle nazioni Unite, concepita dopo la Seconda Guerra Mondiale per risparmiare alle successive generazioni la piaga della guerra“. L’occidente e il Giappone si stanno impegnando per mettere al bando il petrolio russo, anche se con gradualità. Sono previste altre sanzioni e il Regno Unito prenderà provvedimenti anche nei confronti della Bielorussia. Justin Trudeau, il primo ministro canadese, ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 40 milioni di dollari durante la sua visita a Kiev.

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Trudeau ha dichiarato di ritenere Putin “responsabile di crimini di guerra atroci” e ha sottolineato che “il Canada sosterrà l’Ucraina mentre cerca giustizia per il suo popolo che la Russia sta uccidendo e brutalizzando. Continueremo a stare spalla a spalla con l’Ucraina“.

“Putin come Hitler, maledetto dai suoi antenati”

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Zelensky ha aggiunto che “solo un pazzo può sperare di ripetere i 2194 giorni di guerra” del secondo conflitto mondiale. “Colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. È condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto“.

Nel corso della giornata c’è stato un colloquio telefonico tra Zelensky e Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue. “Nella giornata dell’Europa abbiamo parlato del supporto dell’Ue al percorso europeo dell’Ucraina. Non vediamo l’ora di ricevere le risposte al questionario per la candidatura a membro dell’Ue. La Commissione punta a dare il suo parere a giugno”, ha scritto von der Leyen in un tweet.

Ucraina, bandiere europee avvolgono l’ambasciata

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I rappresentati diplomatici di 24 paesi dell’Unione europea si sono recati presso l’ambasciata ucraina a Roma per esprimere la loro solidarietà al popolo ucraino nel giorno della vittoria contro il nazifascismo e per la festa dell’Europa. Per l’occasione l’edificio è stato avvolto da una lunga bandiera europea. Yaroslav Melnyk, ambasciatore ucraino in Italia, ha ringraziato i suoi colleghi: “La bandiera europea abbraccia l’ambasciata e tutto il popolo ucraino. Grazie all’UE, dobbiamo essere uniti. Grazie anche al governo italiano. Non ho ascoltato il discorso di Putin, ma spero noi avremo due Giorni della Vittoria“.

Christian Masset, ambasciatore francese in Italia, ha dichiarato: “Unità e determinazione per fermare la guerra e per il sostegno al popolo ucraino con sanzioni e armi. Oggi è il giorno della conferenza per il futuro dell’Europa che si riunisce a Strasburgo e l’impegno della Francia è per un’Europa più forte. Esamineremo la candidatura dell’Ucraina per l’ingresso in Ue“.

“Affinché questa guerra possa concludersi abbiamo adottato sanzioni senza precedenti e abbiamo mobilitato mezzi umanitari, finanziari e militari come mai prima d’ora. Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell’integrità dell’Ucraina, per la pace nel nostro continente. Ma sta solo all’Ucraina definire i termini dei negoziati con la Russia”. Così il presidente francese Emmanuel Macron parlando a Strasburgo alla chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Raid a Odessa, paura per Michel in Ucraina

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è stato costretto a ripararsi in un rifugio antiaereo a seguito di un allarme per un raid missilistico russo durante la sua visita a sorpresa di oggi a Odessa. La fuga d’emergenza ha interrotto il suo incontro con in premier ucraino Denys Shmygal. Lo riferiscono fonti Ue.

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Il Cremlino vuole ‘giustiziare’ il vostro spirito di libertà e democrazia. Ma sono assolutamente convinto che non ci riusciranno mai. Sono venuto a Odessa nella Giornata dell’Europa con un semplice messaggio: non siete soli. Noi siamo con voi. Non vi deluderemo. Saremo con voi per tutto il tempo necessario. E vi aiuteremo a costruire un Paese moderno e democratico – ha detto Michel durante la sua visita in Ucraina -. Un Paese che guarda al futuro, pronto ad abbracciare con fiducia il vostro futuro europeo, il nostro comune futuro europeo, il vostro posto nella nostra comune famiglia europea. Ho anche un messaggio per i miei concittadini di tutta l’Unione europea: la nostra pace, la nostra prosperità, il futuro dei nostri figli sono in gioco anche qui a Odessa. Qui in Ucraina”.

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