Russia, la trovata della propaganda | Macché guerra: “Europa non più ambientalista”

La macchina della propaganda, in Russia, muove un nuovo tassello. Lo fa tramite Dmitrij Medvedev, secondo cui lo scopo finale degli Usa, nel proprio severo contrasto alla politica di Vladimir Putin, avrebbe meri scopi economici. Che sarebbero banalmente quelli di mettere le mani sul mercato energetico europeo. Il tutto, chiaramente, dimenticando nella sua narrazione il fatto che ci sia un conflitto in corso in Ucraina da ormai un mese e mezzo.

Medvedev evita del tutto l’argomento, e su Telegram dà un’interpretazione completamente diversa sui motivi più profondi delle sanzioni volute dall’amministrazione di Joe Biden e non solo. Inoltre mette nel mirino anche la svolta ambientalista di cui soprattutto l’Europa si sta facendo promotrice. Qual è dunque la lettura che in Russia si dà della vicenda? E in che modo energia, green economy e guerra in Ucraina si intersecano, secondo gli ambienti vicini a Putin?

Russia, la guerra e le sanzioni viste dalla propaganda: solo economia

La risposta è tanto chiara quanto tracimante di propaganda. Medvedev l’ha formulata su Telegram, ma è stata l’agenzia TASS (notoriamente vicina al governo di Putin) a diffonderla in tutto il mondo. L’ex presidente della Russia, nella sostanza, accusa gli Usa di opportunismo e l’Europa di memoria corta. La sua analisi, che tocca solo interessi economici, esclude completamente ogni ragionamento su ciò che si sta verificando in Ucraina, stragi di civili comprese.

Le forniture di gas all'Europa dalla Russia: un nodo inestricabile
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Ora è il momento per l’America di cambiare le cose e fare soldi veri con il pretesto di unire le forze per combattere il ‘regime sanguinario’ in Russia fornendo al Vecchio Mondo il petrolio e il gas più sporchi del mondo“, è la lettura di Medvedev. Che ovviamente ha parlato di “regime” rendendo chiaro che intendesse fare del sarcasmo. A suo giudizio Washington, dopo tante difficoltà, starebbe “affondando i denti” nel mercato energetico europeo. Che, da anni, è stato contraddistinto “dagli ostacoli dell’agenda per l’energia pulita e dalla retorica roboante che la circonda“.

Nella narrazione di Medvedev, quindi, l’Europa appare come un’entità sostanzialmente ipocrita. “Chi è più interessato agli obiettivi di riscaldamento globale e sviluppo sostenibile proclamati dalle Nazioni Unite?“, ha ironizzato. A suo giudizio, quindi, senza accordi con la Russia anche il Vecchio Continente ha cambiato politica. “Senza pensarci un secondo, hanno sputato su tutti i loro ‘valori incrollabili’ degli ultimi decenni. Tutte le ‘sfide e minacce globali’ sono scomparse, e si siano precipitati verso la loro felicità. Che è nuova energia sporca“, ha concluso l’ex presidente.

Una riproduzione dell'Unione europea
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Le parole di Medvedev, il cui evidente scopo è di convincere la popolazione locale della bontà delle operazioni militari in Ucraina, è ovviamente molto parziale. Anche solo sul piano economico, l’Italia e il resto d’Europa stanno cercando nuovi accordi con fornitori esteri anche sul gas (a partire dall’Algeria) e non solo sul petrolio. Ma questo, in Russia, non si dice. Come si omette ogni dettaglio sulla scia di morte che le truppe di Putin stanno lasciando alle loro spalle.

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