Guerra in Ucraina: la Russia punta a nuova offensiva contro Sloviansk

Nel giorno 101 della guerra in Ucraina l’esercito russo starebbe rafforzando le posizioni attorno a Sloviansk in vista di una nuova offensiva contro questa città strategica dell’Ucraina orientale. Lo ha reso noto lo stato maggiore di Kiev, secondo quanto riporta la Cnn. I russi, che avevano già lanciato un attacco senza successo contro due città a nord e nord-ovest di Sloviansk (Barvinkove e Sviatohirsk), stanno schierando adesso fino a 20 gruppi tattici nella zona. Non è chiaro invece se le truppe di Mosca abbiano guadagnato ulteriore terreno a est di questa zona nell’oblast’ di Donec’k, dopo aver preso il controllo della città di Lyman a fine maggio.

Guerra in Ucraina, l’appello di Guterres per il cessate il fuoco

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in una dichiarazione alla Cnn, ha rinnovato la sua richiesta di porre fine alle violenze in atto con la guerra in Ucraina. “Rinnovo il mio appello per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali”, ha detto Guterres in una nota.

Ha poi aggiunto che il conflitto ha già ucciso migliaia di persone e sfollato milioni di altre, e che la guerra “ha provocato violazioni inaccettabili dei diritti umani e sta infiammando una crisi globale tridimensionale – cibo, energia e finanza – che sta colpendo sempre di più persone, Paesi ed economie vulnerabili”. Guterres ha affermato che le Nazioni Unite sono “impegnate nello sforzo umanitario”, ma che alla fine saranno necessari negoziati e dialogo per risolvere il conflitto. “Prima le parti si impegnano in sforzi diplomatici in buona fede per porre fine a questa guerra, meglio è per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo”, ha affermato.

La posizione di Kiev

Secondo quanto riferito dal negoziatore ucraino David Arakhamia, Kiev vuole rafforzare le sue posizioni sul terreno con l’aiuto di nuove forniture di armi dall’Occidente prima di riprendere i colloqui con la Russia. “Le nostre forze armate sono pronte a usare le nuove armi, e poi penso che potremo iniziare un nuovo ciclo di colloqui da una posizione rafforzata“, ha spiegato durante un’intervista televisiva.

Il Ministro degli Interni ucraino Denys Monastyrskr, invece, ha parlato dei combattenti del battaglione Azov: “Sappiamo tutti che alla fine arriveranno a Kiev e stiamo facendo di tutto perché ciò accada“. Il Ministero degli Interni ha reso noto che i servizi segreti ucraini sono in contatto con i militari del reggimento Azov detenuti: “È attraverso di loro che apprendiamo di più sulle condizioni di vita e sulle possibilità di rilascio” dei militari, ha dichiarato Monastyrsky.

Medvedev: “Le sanzioni? Sono degne di Cosa Nostra”

Nel frattempo, Dmitrij Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di scurezza russo, si è scagliato contro le sanzioni europee, definendole “illegittime” e paragonandole ai metodi usati da organizzazioni mafiose come Cosa Nostra e ‘Ndrangheta. “Sono doppiamente illegali – dice -. Non solo statisti o deputati ma anche le famiglie, che non sono in alcun modo in grado di influenzare i loro parenti, sarebbero responsabili delle mitiche violazioni inventate da loro“. Medvedev aggiunge quindi con sarcasmo che l’Occidente potrebbe abbracciare “anche altre regole familiari progressiste: per esempio, ci sono molte cose utili nei modi della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra italiane“.

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