L’assalto messo a segno nella notte dai droni marini delle forze ucraine contro la flotta russa nel porto di Novorossiysk sul Mar Nero decreta ufficialmente il salto di qualità nella guerra tra Kiev e Mosca.
Non a caso Mykhailo Podolyak, il consigliere della presidenza ucraina, su Twitter ha scritto che l’impiego dei droni marini “cambia completamente le regole del gioco”.
L’attacco alla nave russa sul Mar Nero
I video circolati sui social e sui canali Telegram ucraini mostrano un drone marino che si lancia contro un’unità navale russa specializzata nelle attività di sbarco. Secondo Kiev si tratta della nave Olenegorsky Gornyak e avrebbe riportato una grossa falla nello scafo e sarebbe dunque fuori uso.
Il comando russo dal canto suo sostiene che l’azione sarebbe stata respinta senza danni e che i droni sarebbero stati distrutti. Ma le immagini girate nel porto di Novorossiysk, diffuse sui canali social ucraini, mostrano la nave inclinata sul fianco, segno che ha imbarcato acqua da una falla, che viene assistita dai rimorchiatori.
Secondo quanto riferito dai servizi di sicurezza di Kiev, il mezzo navale pilotato da remoto trasportava 450 chilogrammi di tritolo e a bordo della nave miliatre russa c’era un centinaio di militari.
L’attacco ucraino ha messo fuori uso una delle navi che le forze militari russe stanno impiegando per lanciare mezzi anfibi e per trasferire veicoli e munizioni destinate al fronte dopo il danneggiamento del ponte di Kerch, che collega Crimea e Russia. L’attacco può dunque ripercuotersi sulle capacità di Mosca di rifornire le forze che combattono nel sud dell’Ucraina.
L’attacco a Novorossijsk ha lambito anche il terminale del Cpc, il Caspian Pipeline Consortium, l’oleodotto che trasporta la maggior parte dell’export di petrolio kazako attraverso la Russia, circa 1,8 milioni di barili al giorno, pari al 2% della fornita globale. Dopo una prima sospensione, l’operatore dell’infrastruttura ha ripreso le attività di carico sulle petroliere ormeggiate al terminal.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato soddisfatto su Telegram: “Siamo tutti grati al Servizio di sicurezza dell’Ucraina per aver riportato la guerra nello Stato aggressore“.
Il portavoce dei servizi militari ucraini Andriy Yusov dal canto uso ha assicurato che gli attacchi di Kiev con droni marini nel Mar Nero continueranno e ha definito l’attacco contro la nave militare russa “un grande schiaffo in faccia” a Putin.
Droni marini, una “nuova era della guerra navale”
Dopo l’impiego senza precedenti di droni aerei, la guerra in Ucraina diventa teatro di quello che alcuni analisti si sbilanciano a definire una nuova era della guerra navale, tale da rappresentare una seria minaccia per le forze russe.
L’impiego dei droni marini si è rivelato per l’Ucraina un’arma formidabile capace di bilanciare l’inferiorità delle proprie forze marittime. Kiev, sprovvista di assetti navali significativi, ha potuto così impedire che la Russia prendesse il controllo completo del Mar Nero.
L’attacco di giovedì ha mostrato a Mosca la capacità di Kiev di colpire nel Mar Nero a distanza considerevole dal territorio ucraino.
I droni marini, piccoli mezzi navali senza pilota, possono infliggere danni significati alle navi militari di grandi dimensioni. Hanno il vantaggio di essere difficilmente intercettatili dai radar perché viaggiano appena sopra la superficie dell’acqua o in profondità e sono poco rumorosi.
Quella della scorsa notte non era la prima volta che le forze ucraine tentavano di colpire il porto strategico di Novorossiysk. E non era la prima volta che Kiev portava avanti attacchi con droni marini contro navi militari russe. Il primo assalto del genere risale all’ottobre del 2022 quando a essere presa di mira era stata la base navale di Sevastopol.
Secondo la Bbc, dall’inizio del conflitto, nel febbraio 2022, sono almeno 12 gli attacchi messi a segno dall’Ucraina con droni marini contro le navi da guerra russe e le basi navali di Sebastopol e di Novorossiysk. Secondo quanto riferito alla Cnn da fonti della Difesa ucraina, anche il porto di Kerch in Crimea sarebbe stato attaccato con droni marini.
La battaglia navale ha subìto un’accelerazione nelle ultime settimane, con attacchi da entrambe le parti, dopo che la Russia si è tirata fuori dall’accordo sull’export di grano ucraino attraverso il Mar Nero.
Non è noto di quanti esemplari dispongano Mosca e Kiev. Il costo di quelli in uso alle forze ucraine, riporta la Bbc, si aggirerebbe attorno ai 250mila dollari, molto più economico di qualunque missile a lunga gittata.