Dossieraggio contro politici e vip, cosa sono le Sos

Si è allargata a macchia d’olio l’inchiesta partita dalla denuncia del titolare della Difesa Giudo Crosetto sulla presunta attività di dossieraggio ai danni di centinaia di persone tra politici, imprenditori e personaggi pubblici. Nella rete, oltre al ministro, sono finiti nomi come quello del leader del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte e dell’ex campione giallorosso Francesco Totti.

Il reato ipotizzato è accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati riservate. Iscritto nel registro degli indagati è Pasquale Striano, maresciallo della Guardia di finanza in servizio alla Direzione nazionale antimafia nel gruppo di lavoro che si occupa delle Segnalazioni di operazioni bancarie sospette (Sos).

Cosa sono le Sos

Le Sos sono le transazioni anomale che gli istituti di credito e gli operatori finanziari sono tenuti a comunicare all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia quando “sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa”. Bankitalia a sua volta deve trasmetterle alla Guardia di finanza che poi le smista alla Direzione nazionale antimafia perché effettui gli accertamenti.

L’indagine della Procura di Perugia

L’indagine (prima dei pm di Roma e dall’aprile scorso della procura di Perugia a cui il fascicolo è stato trasmesso per competenza) intende chiarire il motivo delle intrusioni nelle banche dati, per conto di chi sono state effettuate e se ci sono altre persone coinvolte.

Come hanno ricostruito i pm di Perugia, gli accertamenti sono partiti nell’ottobre 2022 dopo una denuncia del titolare della Difesa a seguito della pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate relative alla sua attività imprenditoriale.

“Da aprile l’ufficio sta proseguendo in assoluta riservatezza le indagini preliminari, che si sono ovviamente estese rispetto all’ipotesi originaria di violazione di notizie riservate in danno del ministro Crosetto”, ha spiegato in una nota il procuratore di Perugia Raffaele Cantone.

Il magistrato ha precisato che il procuratore capo della Dna Giovanni Melillo “aveva, già prima dell’avvio dell’indagini, provveduto a riorganizzare radicalmente il servizio Sos”, introducendo tra le altre cose procedure tracciate, richieste motivate per iscritto e un’informativa finale. Tutte misure finora non previste. L’ufficio inoltre ora fa capo direttamente al procuratore nazionale ed è organizzata con quattro sostituti.

Il leader del M5s Giuseppe Conte, vittima di un presunto dossieraggio
Foto | EPA | GIUSEPPE LAMI – Newsby.it

La difesa del maresciallo indagato: “Ero autorizzato”

Interrogato dai pm, il finanziere si è difeso sostenendo che fosse autorizzato a muoversi in piena autonomia accedendo alle banche dati alla ricerca di informazioni utili alle Procure distrettuali e che le ricerche venivano effettuate in coordinamento con il magistrato responsabile della sezione presso la Dna Antonio Laudati.

Secondo i magistrati invece il maresciallo avrebbe scaricato dal sistema numerose visure patrimoniali senza autorizzazione. Tra le persone finite nella rete figurano i nomi di Giuseppe Conte e del suo ex portavoce Rocco Casalino, di Matteo Renzi e di Francesco Totti.

La politica in agitazione

Il caso giudiziario è diventato subito politico. Il ministro della Difesa ha parlato di “un tentativo di condizionare la composizione del nuovo governo attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi”. Per poi aggiungere: “Considero gravissimo che pezzi dello Stato possano aver lavorato deliberatamente per indebolire le istituzioni e perseguire interessi evidentemente opachi. Attendo fiducioso gli accertamenti della magistratura su questa torbida vicenda”.

L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi invece ha denunciato quello che ha definito un “killeraggio politico contro gli avversari politici” esprimendo “solidarietà” allo stesso Crosetto.

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