Russia-Ucraina, la guerra dei droni: i numeri impressionanti e le conseguenze

A dettare l’andamento della guerra saranno sempre di più i droni. Un fatto che in Ucraina è già realtà. Come ha notato di recente il Wall Street Journal, grazie ai velivoli senza pilota l’esercito di Kiev è riuscito a controbilanciare l’inferiorità delle proprie forze rispetto all’avversario russo.

Nessun conflitto prima d’ora ha visto un impiego così massiccio di sistemi a pilotaggio remoto. Con perdite ingenti da entrambi i lati della barricata. Secondo un report della Royal United Services Institute (Rusi), l’Ucraina lascerebbe sul terreno una media di 10mila droni al mese (oltre 300 al giorno) contro i 200 della Russia.

Numeri impressionanti che non hanno precedenti nella storia dei moderni conflitti e che mostrano come i droni – già apparsi in precedenti teatri di guerra come il Nagorno Karabakh e la Siria – sul fronte Ucraino hanno assunto un ruolo primario.

Di fatto l’Ucraina è diventata il campo di battaglia dove vengono sperimentate nuove tecniche, nuove procedure e nuove  strategie. L’uso delle nuove tecnologie sta sovvertendo le dottrine militari convenzionali basate su trincee e guerre di logoramento.

Mentre la Russia impiega droni di fabbricazione iraniana, l’Ucraina fa affidamento perlopiù sui velivoli della Turchia, a cui si sono aggiunti quelli statunitensi.

Nella notte attacchi con droni su Mosca, Crimea e Odessa

L’uso dei droni peraltro da tempo ha travalicato il fronte ucraino portando il conflitto in Russia. L’ultimo caso in ordine di tempo, un attacco su Mosca nella notte sventato dalla contraerea russa. Secondo l’agenzia di stampa Tass, un drone è caduto su Komsomolsky Prospekt, vicino al ministero della Difesa russo, mentre un altro ha colpito un centro commerciale in via Likhacheva vicino a una delle principali tangenziali della capitale. Non si registrano vittime.

Resti un drone sul fronte ucraino
Photo by The Strategic Communications Directorate of the Ukrainian Armed Forces licensed under CC BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.en)

Sabato scorso invece a essere raggiunta dai droni ucraini era stata la Crimea. Nel mirino delle forze di Kiev un deposito di petrolio nel villaggio di Oktyabrskoye e un arsenale di munizioni nel distretto di Krasnogvardeyskiy.

Nella tarda mattina di oggi è arrivata la “rivendicazione” delle forze armare ucraine. “La guerra elettronica e la difesa aerea sono sempre meno in grado di proteggere i cieli degli occupanti”, ha scritto su Twitter Mykhailo Fedorov, ministro ucraino della trasformazione digitale,  a proposito degli attacchi che hanno colpito la capitale russa e la penisola che Mosca occupa dal 2014. “Qualunque cosa accada, ce ne saranno di più”, ha annunciato il ministro responsabile dell’iniziativa ucraina “Esercito di droni”, il piano di approvvigionamento di droni del governo.

Del resto anche Mosca ha da tempo imbracciato l’arma del drone. Di questa notte un nuovo attacco su Odessa, nell’Ucraina meridionale. Le forze russe hanno colpito il porto della città, distruggendo un deposito di cereali e ferendo quattro lavoratori portuali.

Secondo l’intelligence britannica, Mosca starebbe pensando addirittura di introdurre l’insegnamento dei droni nelle scuole russe.A tutti i bambini delle scuole russe devono essere insegnate le basi del funzionamento dei droni da combattimento. Il senatore russo Artem Sheikin ha annunciato che le lezioni includeranno come condurre ricognizioni del terreno e modi per contrastare i veicoli aerei senza equipaggio nemici”, scrivono su Twitter gli 007 di sua Maestà.

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